Dare per sfavorito Nadal in finale al Roland è sempre azzardato. Fino ad oggi 99 match vinti, 2 persi. Ma proprio oggi si poteva dare leggermente favorito Djokovic, che in fondo aveva vinto Roma e non era mai uscito sconfitto dal campo in tutto questo atipico 2020.
Le condizioni di gioco, inoltre, per tutto il torneo, freddo umido e piovoso, non avevano incontrato le simpatie dello spagnolo.
Nole stesso aveva dichiarato, prima della finale, che le condizioni del campo lo favorivano.
Ma per dire, come Ivanisevic, che Nadal non avrebbe avuto chance, bisognava avere alzato il gomito.
E infatti, a non avere avuto chance è stato Nole.
Un primo set in cui ha subito il secondo bagel nella lunghissima storia dei loro scontri, l’altro nella finale di Roma dello scorso anno.
Non ha servito bene il serbo, ma è vero che la sua tattica di usare palle corte era prevedibilmente fallimentare. Con un giocatore così attento e capace di cogliere ogni frangente di ogni singolo punto come Nadal, c’è poco da insistere con palle corte.
Anche nel secondo set gli equilibri non sono cambiati. Un Nole sempre più rabbuiato riusciva a racimolare due soli game, senza dare mai l’impressione di un’imminente svolta del match, e nonostante ben il 77% di prime messe in campo.
Nadal ha offerto palle sempre diverse, in una continua variazione, che ha scardinato la regolarità geometrica del tennis del serbo.
E come se non bastasse, ha commesso solo 4 errori in due set.
Perfezione tattica e mentale.
Il break che lo porta sul 3/2 nel terzo parziale sembra il ko definitivo.
Ma Nole, da grande campione quale è, ha un rigurgito di orgoglio, si riprende il break e avanza sul 5/4.
L’epilogo arriva però poco dopo, quando sembrava prospettarsi un tie-break a rendere più incerte le sorti di questa passeggiata nadaliana.
Nole perde il servizio con un doppio fallo – e nel game precedente aveva servito una seconda a 186 km/h – mandando Rafa a servire per il match, il titolo, la gloria.
Con un ace Nadal chiude tutto, e arrivederci a Maggio.
A fine match saranno 38 a 31 i vincenti in favore di Djokovic, accompagnati però da 52 errori non forzati, contro gli incredibili soli 14 di Nadal.
Altri numeri parigini?
Tredici finali giocate, tredici vittorie.
Per la quarta volta Nadal vince senza perdere set in tutto il torneo. In due occasioni ha perso un solo set in finale.
100 vittorie, 2 sconfitte.
Alieno.
E soprattutto, anche se lui a fine match ha detto: “Ora non penso al numero di slam vinti, oggi per me è un’altra vittoria qui, vincere il Roland per me significa tutto” raggiunge l’incredibile numero di 20 trofei slam.
Raggiunge Roger Federer.
Un traguardo che sembrava lontano, per lunghi tratti della sua carriera forse irraggiungibile. E chissà che dietro le lacrime che ha trattenuto a stento mentre risuonava l’inno spagnolo non pensasse anche a questo.
Silvia Aresi