Uno ha preso male la seconda sostituzione consecutiva voluta da Sarri al 55’ contro il Milan. L’altro è esploso contro l’arbitro alla fine della partita persa a Liverpool. Storia di due insofferenze e delle conseguenze che nascondono.
Una bomba innescata. Il divo è offeso, la bomba è innescata. L’idillio sulle rive del Po è durato poco più di un anno. Ronaldo era atterrato nella capitale piemontese per resuscitare il calcio italiano dalla lunga depressione in cui è stato immerso per un decennio e per dare alla Juventus la desiderata Champions League. La sua età (34 anni) e i segni di stanchezza che aveva già incontrato con il Real Madrid non erano un problema. … È possibile che CR7 abbia pensato che in Italia, orfana di grandi star nell’ultimo decennio e tendente all’idolatria per i veterani, avrebbe goduto del rispetto negato in Spagna quando Madrid gli ha mostrato la porta di uscita. Ma la caccia all’uomo è iniziata. Nel mezzo di un brutto anno personale (è stato accusato di stupro e il suo parrucchiere è appena stato ucciso) volano gli stracci. Fabio Capello, commentatore acido e rispettato, ha dichiarato questo fine settimana che Ronaldo “non dribbla un avversario da tre anni”. | Daniel Verdù, El País
La portata globale di una crisi. C’è sicuramente una cosa che si può dire senza timore di contraddizione su Maurizio Sarri, un allenatore che tende a polarizzare l’opinione pubblica. Ha i cojones o, come ha scritto Gary Lineker su Twitter domenica sera dopo la coraggiosa decisione dell’allenatore della Juventus di sostituire Cristiano Ronaldo per la seconda volta consecutiva, è “Sarriballsy”. … Alla Juventus non ha pagato 100 milioni di euro per Ronaldo solo per la sua fenomenale abilità calcistica. Sanno che la sua celebrità, alla pari della sua abilità, aiuterà una diffusione globale e quindi devono accettare che quando le cose sembrano andare male, tutto sarà ingrandito attraverso quel prisma. | Jason Burt, the Telegraph
Nessuno sgabello. Benché la Juve non abbia gradito il suo comportamento, Ronaldo non è stato multato e non avrà una sgabello come Bonucci, non finirà in panchina come Vidal o in castigo come Caceres, non verrà redarguito come Pirlo quando mise il muso dopo un cambio di Conte. Nedved gli ha detto due paroline domenica e magari gli riparlerà cautamente martedì. tutto dipenderà da come si porrà Ronaldo nei confronti di Sarri. In principio non era convinto della convivenza con un allenatore molto schematico, ma cambiò idea dopo aver capito che per lui il tecnico avrebbe derogato alle convinzioni di una carriera. Però non aveva preventivato questo drastico calo di rendimento, né la risolutezza sarriana. Saprà Cristiano reagire con realismo e umiltà, o continuerà a inseguire sé stesso? | Emanuele Gamba, la Repubblica
Il rischio del caos. Dopo l’indulgenza verso Ronaldo, chi oserebbe imporre lo stile Juve a chi quello stile dovesse sfidare? Da oggi la panchina bianconera è più stretta per tutti. E ci vorrà tutta la fantasia e l’autorevolezza di Sarri per tenerla in ordine | Alessandro Barbano, Corriere dello sport-Stadio
I segnali su Guardiola che portano all’addio
Exodus. Sulla parete del suo ufficio ha una citazione di Marcelo Bielsa che include le parole: “La gioia che deriva dalla vittoria dura circa cinque minuti e ciò che rimane è un vuoto spalancato e una solitudine che è difficile da descrivere”. OK, questo vuol dire vincere. Ma che ne pensi di una sconfitta per 3-1 contro i tuoi avversari diretti per il titolo in un pomeriggio frustrante in modo selvaggio? Parlaci di questo. …
È importante ricordare che Guardiola vive generalmente tre fasi, fasi che potremmo chiamare Genesi, Rivelazione ed Esodo. Il primo è la fase di costruzione, quando vengono applicati i suoi metodi, vengono messi in atto nuovi sistemi, le difficoltà sono risolte (per un po’ nella sua prima stagione al City Guardiola ha letteralmente dipinto un punto bianco sul campo di allenamento dove voleva che si mettesse Raheem Sterling).
Il secondo è il periodo High Pep, quei momenti d’oro in cui la squadra funziona alla perfezione. La fase finale è quella della partenza, un processo di separazione che comporta molta energia emotiva, spesa su tutti i fronti. Viene allora la tentazione di concludere che siamo in questa terza fase, che è iniziato l’esodo di Pep. | Barney Ronay, the Guardian
Tratto da www.loslalom.it
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