Giovanni Trapattoni abbandona la guida del Cagliari. È la prima volta che il più famoso e vincente allenatore italiano lascia una squadra a metà campionato. Dopo 21 giornate i sardi, reduci dalla sconfitta di Torino contro la Juventus di Lippi (4-1), sono 13esimi con 24 punti, frutto di 7 vittorie, 3 pareggi e 11 sconfitte. E così il Trap, mai esonerato, solleva la società da una decisione troppo gravosa.
Giovanni Trapattoni, nato a Cusano Milanino il 17 marzo 1939, diventa allenatore nella stagione 1972-73, dopo una carriera da mediano trascorsa nel Milan. Due campionati, una Coppa Italia, due Coppe dei Campioni, una Coppa delle Coppe e una Coppa Intercontinentale, sono le sue vittorie più prestigiose.
Dalla panchina inizia a dirigere le giovanili del Milan, poi è il vice di Nereo Rocco, ma la svolta decisiva avviene quando Giampiero Boniperti lo vuole alla Juventus. In bianconero il Trap vince tutto quello che c’è da vincere, fino alla noia. Poi nel 1986-87 diventa l’allenatore dell’Inter, che porta allo scudetto dei record nel 1988-89. Ma il richiamo bianconero per dirigere Roberto Baggio e compagni è più forte del destino: il Trap torna a Torino, vi resta 3 stagioni, ma è una esperienza meno felice che si chiude con la conquista di una Coppa Uefa.
Nel ’94 va in Germania alla guida del Bayern di Monaco e tornano le vittorie di prestigio. La parentesi in Baviera è intramezzata da due ritorni in Italia: il primo assai infelice con il Cagliari e il secondo, nettamente migliore, con la Fiorentina che guida per due stagioni al 3°posto in campionato e all’assalto della Champions League. Da Firenze approda poi in Nazionale con la brutta esperienza dei Mondiali del 2002 (fuori agli ottavi con la Corea), ripetuta poi agli Europei del 2004 (fuori al primo turno).
In seguito, ancora squadre di club e altri successi: il Benfica, lo Stoccarda – dove arriva il primo esonero della carriera (2005-06) –, il Salisburgo e infine la nazionale dell’Irlanda che guida dal maggio 2008 al settembre 2013.