Nel mondo dei motori è scoppiato l’amore. Mancano soltanto i baci sulla bocca. Ma abbracci, pacche sulle spalle, dichiarazioni di stima infinita e chi più ne ha più ne metta, sono diventati il leif motiv del dopo gara. Hamilton che adora Vettel. Ricambiato. E se apriamo una parentesi sulle 2 ruote, Valentino ha solo parole di lode per Maverik Vinales. Dimenticando, in apparenza, che il giovane spagnolo potrebbe essere il pilota che lo convincerà ad appendere il casco al chiodo. A chi vogliono raccontarle queste storie da libro Cuore, quello di Edmondo De Amicis, scritto sull’onda del ‘vogliamoci bene’. Chi ci crede? E quanto durerà? Per quanto riguarda la Formula 1 potrebbe già essere tutto finito domenica prossima dopo il Gran Premio del Bahrain. Fine delle love story posticce, che suonano di falso e di opportunismo.
Prendiamo Hamilton. Battuto lo scorso anno da un meritevole Rosberg, non ha fatto altro che denigrare il tedesco, figlio d’arte. Quasi mai gli rivolgeva la parola e quando lo faceva era solo per facciata. Non possiamo dimenticare quei volti scuri nella saletta dove i primi tre in classifica si ritrovano per salire poi sul podio. Con nervosismo e tensione che salgono alle stelle. Cappellini lanciati in faccia e parole pesanti. Perché non bisogna dimenticare che in questo sport il compagno di squadra è anche l’avversario più pericoloso e a volte il peggior nemico. Tanto da suscitare azioni antipatiche se non illegali in pista, come quando l’inglese ha rallentato appositamente in gara nella speranza di far raggiungere Rosberg da chi lo inseguiva.
Ora che Nico, distrutto e anche spaventato dalla situazione che si era creata in Mercedes ha preferito abbandonare e guardare le corse in televisione, Lewis è diventato un buontempone che andrebbe a cena tutte le sere con Vettel, lasciando perdere il jet set che preferiva frequentare. Ricambiato ovviamente da Sebastian, visto che per adesso sono 1 a 1. Il quattro volte campione del mondo ha vinto in Australia e il tre volte campione lo ha fatto in Cina. Sono alla pari con gli stessi punti, visto che entrambi si sono piazzati secondi quando l’altro ha tagliato per primo il traguardo. «Voglio lottare per tutto il campionato con Sebastian – ha dichiarato Lewis -, per me è la cosa più bella che possa succedere. E battermi con la Ferrari, che è un mito, la storia dell’automobilismo fatta macchina».
Ma cosa capiterà, quando alla prima curva i due si troveranno fianco a fianco ingaggiati allo spasimo per andare in testa alla corsa? Se dovessero mai urtarsi e mettersi fuori combattimento a vicenda, torneranno ai box abbracciati per guardare i rivali intenti a disputarsi la vittoria? E, ancor peggio, se dovesse succedere che Seb manda fuori strada Lewis o viceversa? Spediranno subito un tweet per scusarsi: «Non lo farò mai più!». L’amore si dissolverà in un istante. E torneremo a quella sana, ma sincera, rivalità espressa in tutti i modi possibili: «Lui è sleale, è sempre stato scorretto, lo ha fatto apposta…».
Ovviamente l’amore non riguarda soltanto questa strana coppia. Per ora c’è di mezzo anche quello scavezzacollo di Max Verstappen. Domenica scorsa Hamilton e Vettel parlavano con l’olandese come se fosse il loro pupillo. Onestamente Hamilton non ha niente da dire al pilota della Red Bull. Sinora non gli ha mai dato troppo fastidio, anche se sul piano della popolarità, soprattutto da parte di appassionati veri di sport, il figlio d’arte sta rubandogli spazio. Ma, se mai la Mercedes dovesse calare un po’ sul piano delle prestazioni, e il ragazzi iniziasse a girargli attorno con fare disinvolto e senza timori reverenziali, l’atteggiamento potrebbe cambiare. Del resto, ne sa qualcosa proprio Vettel che con Verstappen ha già avuto qualche acceso scambio di opinioni. Ma domenica sembrava che tutto fosse dimenticato…
La verità sta nel fatto che il clima idilliaco può durare sino a quando i protagonisti si dividono alla pari la torta. Ma il giorno in cui ci sarà uno sbilanciamento da una parte o dall’altra ne vedremo delle belle. Non diciamo che vogliamo tornare ai periodo in cui Nelson Piquet prendeva a calci nel sedere il malcapitato Eliseo Salazar. E neppure a quando Mansell, a Spa nel 1987, andò ai box e appese Ayrton
Senna a un muro, accusandolo di averlo buttato fuori pista in un tentativo di sorpasso del Leone inglese. Erano bei tempi.
Cristiano Chiavegato