Nei giorni tristi del Mondiale senza l’Italia, beffarda è arrivata la celebrazione di una data caratterizzata da tenore opposto: la vittoria degli azzurri nel 1982 in Spagna, 3-1 in finale contro la Germania, l’11 luglio. Emozionanti le celebrazioni, non solo per il successo contro i tedeschi, ma anche per un’altra impresa epocale, la vittoria sul grande favorito Brasile nel girone per l’ammissione alle semifinali. Fu un 3-2 con tante palpitazioni, probabilmente il momento decisivo di quel Mondiale perché, anche se l’Italia aveva già provocato la prima sorpresa battendo 2-1 l’Argentina di Maradona, era comunque indicata come vittima designata contro Zico e compagni che avevano superato gli argentini in maniera più netta, 3-1, ma, ancor più importante, avevano dato dimostrazione di forza assoluta. Battere i brasiliani diede agli azzurri la consapevolezza di potercela fare contro chiunque, tant’è vero che le successive partite, la semifinale con la Polonia (2-0) e la finale con la Germania, furono roba di ordinaria amministrazione dal punto di vista tecnico, anche se piene comunque di tensione per il valore intrinseco della posta in palio. Quindi, quel 5 luglio, quella vittoria, possono essere considerati la chiave di volta del successo mondiale del 1982.