Sono passati tanti anni da quando scrissi un editoriale fortemente critico nei confronti di Ottavio Bianchi, a quei tempi allenatore del grande Napoli di Maradona. Con Bianchi ho sempre avuto un rapporto amicale, anche al di fuori del calcio, ma quella volta non riuscii a evitare il dissidio che si consumava soprattutto nel titolo: Sola al Bernabeu. Sola era un onesto medianaccio che avrebbe dovuto randellare i solisti del Real, ma “sola” a Roma ha anche il significato di fregatura come in effetti si rivelò quella infelice scelta tattica. Il Real fece polpette di Maradona, non solo per colpa di Sola così come la Spagna ha sbriciolato l’Italietta di Ventura che si sarebbe meritato un altro strale dal titolo ”Spinazzola al Bernabeu”.
Parto da qui perché l’apertura delle coppe europee non hanno fatto altro che confermare la distanza per ora incolmabile che separa il calcio italiano da quello spagnolo. Un gap amplificato dal tonfo della Juve davanti al talento ritrovato di Messi e ancora di più dal tormentato pareggio della Roma “difranceschiana” contro l’Atletico Madrid di Simeone, che avrebbe potuto vincere di goleada se non avesse trovato in Allison un portiere in stato di grazia.
Se aggiungete che anche le rappresentative giovanili sono state battute nettamente così come era capitato all’Under 21 di Di Biagio, potrete trarre le conclusioni più ovvie: la Spagna è lontana, molto lontana.
Enrico Maida