Lo sci alpino femminile può avere un futuro? Difficile da dire, soprattutto nel caso in cui fenomeni come Mikaela Shiffrin, Sofia Goggia e Federica Brignone dovessero decidere di abbandonare l’attività agonistica. Può sembrare una prospettiva lontana, eppure quel triste momento potrebbe esser molto più vicino di quanto appaia.
Fra cambiamenti climatici, gare cancellate e traguardi raggiunti, questo terzetto magico potrebbe lasciare dopo le Olimpiadi Invernali di Milano-Cortina 2026 senza però trovare delle vere eredi che sappiano appassionare il grande pubblico al Circo Bianco.
Dopotutto il tempo passa per tutte, anche per Mikaela Shiffrin e Petra Vlhova che, nonostante siano più giovani del gruppo, si dirigono velocemente verso i 29 anni, un’età che potrebbe spingerle a lasciare fra due stagioni quando la loro fame di vittoria potrebbe essersi spenta già da un po’.
Lo stesso discorso vale per le “regine del nostro sci”, Sofia Goggia e Federica Brignone, che non hanno mai nascosto l’idea di abbandonare l’attività agonistica con le Olimpiadi casalinghe quando il calendario segnerà rispettivamente 33 e 35 anni. Troppo lontani i Giochi in programma in Francia nel 2030, troppo alto il rischio di finire lentamente in fondo alla classifica per una conclusione in chiaroscuro.
Sofia Goggia e Federica Brignone sul podio del supergigante di Sankt Moritz
A questo punto è necessario chiedersi dove siano le giovani. Probabilmente nessuno lo sa perché in questi anni ci siamo dovuti abituare a fugaci apparizioni che non hanno avuto seguito.
Il nome forse più attendibile è quello di Zrinka Ljutic, capace di far rivivere alla Croazia i fasti di Janica Kostelic. Capace di cogliere un podio nello slalom speciale di Špindlerův Mlýn, la 19enne di Zagabria ha dimostrato di potersela cavare anche su tracciati rovinati, in particolare in slalom e gigante. Le discipline veloci rimangono un tallone d’Achille allontanando così le possibilità di giocarsi la classifica generale.
Discorso simile per la connazionale Leona Popovic che si sta affacciando sempre più spesso fra le parti alte della classifica, come accaduto lo scorso anno nello slalom delle finali di Soldeu dove ha centrato il primo podio in carriera. La parabola è ancora in fase crescente, ma la soglia dei 25 anni è passata già da un po’.
Rimanendo nell’ex Jugoslavia non si può notare la presenza di Andreja Slokar, coetanea di Popovic, ma in grado di centrare già due successi nel massimo circuito. La 26enne slovena era comparsa all’inizio della stagione 2021/2022 con la vittoria del parallelo di Lech-Zürs.
Andreja Slokar
Balzata al comando della Coppa del Mondo, Slokar ha dovuto abbandonare presto la propria rincorsa a causa di un grave infortunio da cui non si è mai totalmente ripresa complice una lesione al crociato patita l’anno successivo. Nelle ultime settimane è tornata ad aprire il cancelletto facendo segnare un settimo posto nello slalom di Killington, ma rimane troppo poco rispetto alla serie di mancate qualificazioni in cui si è ficcata.
Guardando alla velocità la desolazione è ancor più forte con la sola Emma Aicher capace di battere un colpo. Nonostante nasca come slalomista, la 20enne tedesca è riuscita già a centrare l’accesso al gruppo delle migliori venti in discesa libera dove ha ottenuto un sesto posto a Sankt Moritz. Aicher è chiamata ora confermare la fama che la precede ottenendo qualche podio e dando così una scossa al movimento teutonico.
Insieme a lei se la potrebbe giocare Lara Colturi, diventata nota più per la questione dell’addio all’Italia per l’Albania che per i risultati concretamente realizzati. Decisa a bruciare i tempi al fine di seguire le orme della mamma Daniela Ceccarelli, la giovane piemontese non sta ricevendo i benefici provenienti dalla scelta di cimentarsi in tutti i settori del panorama sciistico.
L’infortunio patito ai Mondiali di Meribel-Courchevel sta lasciando il segno anche nelle “sue” discipline tecniche dove a soli 17 anni sembra essersi involuta. Il tempo per recuperare c’è, ma chi la paragona a Mikaela Shiffrin deve ricordarsi come la statunitense dettasse legge in slalom già a 16 anni.
Lara Colturi impegnata nello slalom speciale di Levi
E in casa Italia? “Non resta che piangere” citando il buon Massimo Troisi visto che l’unica vera speranza è che Colturi faccia inversione di marcia e decida di vestire la tuta azzurra. Le sorelle Delago potevano candidarsi al ruolo di vice-Goggia in discesa libera, ma entrambe sono finite in un circolo vizioso da cui fanno fatica a uscire.
Discorso simile anche Laura Pirovano, la più polivalente delle azzurre, ma anche una delle più sfortunate con i problemi fisici che le hanno fatto perdere una stagione e tolto lo smalto necessario per combattere.
Non ci resta che godere le ultime stagioni delle nostre regine e chissà che il tempo non porti con sé qualche nuovo talento, magari capace di portare in alto il vessillo tricolore proprio come stanno facendo ora Goggia e Brignone.