Che aria tira per i fischietti d’oltremanica? Siamo ancora ai tempi dello “squalo” Joe Jordan che a suon di gomitate inferte e ricevute – chiedere al suo dentista per ulteriori conferme – si faceva largo nelle fangose aree di rigore albioniche di fine anni Settanta? Le piccole vengono, come narra da sempre la vulgata, punite più severamente rispetto alle cosiddette grandi? Chi è l’erede di Richard Dunne, difensore irlandese classe 1979 che detiene l’invidiabile record di settantotto cartellini rossi alla corte di Sua maestà?
La pausa estiva per i club è ormai finita da qualche giorno e, mentre i giocatori di mezza Europa (nazionali esclusi) stanno già facendo il tagliando nei ritiri pre-stagionali, gli allenatori vanno già elucubrando per i corridoi dei centri sportivi tattiche, schemi e nuove posizioni da assegnare alle proprie pedine. In una situazione così magmatica, è necessario prestare attenzione anche alla fase difensiva che, non ruberà certamente l’occhio come uno schema su punizione o da corner, ma è ugualmente fondamentale per costruire solide fondamenta e raggiungere i traguardi prefissati proprio in questo periodo così naturalmente illusorio e affascinante.
Una domanda, e qui entra in gioco la curiosità del fantallenatore che si cela in ogni appassionato di calcio, sorge dunque spontanea: quali squadre e quali giocatori sono i più abili a vivere sul filo del rasoio, lanciando il sasso, ergo commettendo fallo, e nascondendo poi la mano? E parallelamente, chi non può permettersi nemmeno uno sguardo in cagnesco da rivolgere ad un avversario senza che davanti ai suoi occhi si pari un cartellino? Il portale britannico Gambling.com ha analizzato le statistiche della scorsa stagione di Premier League per cercare di individuare chi abbia avuto il rapporto falli/cartellini più basso e chi il più elevato.
Sono stati quindi passati al vaglio i numeri di ciascuna squadra militante nella Premier League 2022/2023 unitamente al giocatore con il maggior numero di falli e cartellini per ciascuna squadra; in undici club su venti, infatti, si tratta dello stesso calciatore. Viene, dunque, restituito un quadro di come le varie squadre e le loro stelle siano vittime di decisioni penalizzanti, tenendo però sempre presente le complessità del calcio e i differenti atteggiamenti che un direttore di gara può avere verso gesti di plateale dissenso e perdite di tempo da parte dell’estremo difensore o dei suoi compagni negli istanti finali di una partita. I cartellini gialli e rossi sono trattati allo stesso modo per motivi di studio, con i rossi usati come tie-break in determinate situazioni. Anche le presenze titolare e l’ingresso in campo come sostituzione sono tutte conteggiate in un unico totale.
Pillole di Premier League: i club
Da un punto di vista squisitamente statistico, l’Everton è la squadra di Premier più discola della passata stagione. Una stagione tribolata quella dei “Toffees” conclusasi con un deludente diciassettesimo posto a sole due lunghezze dal Leicester retrocesso. La rabbia dei tifosi pare sia scesa spessissimo anche al Goodison Park di Liverpool: la squadra dell’ormai ex allenatore Frank Lampard ha ricevuto una media di 2,08 cartellini a partita la scorsa stagione, a fronte di 10,4 falli commessi. Questo ha comportato un rapporto falli / cartellini di 4,88 falli per cartellino. Quando si dice che l’ambiente influisce sulle prestazioni.
Non molto distante con il secondo maggior numero di cartellini emessi rispetto ai falli commessi c’è un’altra “armata Brancaleone” che la scorsa stagione ha disatteso clamorosamente le aspettative di addetti ai lavori e tifosi: è il Chelsea del miliardario americano Todd Boehly, dodicesimo posto in Premier League e assoluto protagonista in queste prime settimane di calciomercato, che ha fatto registrare il dato di 4,94 falli per cartellino. A completare questo podio alternativo c’è il Fulham. I “Cottagers”, neopromossi, hanno ricevuto un cartellino per ogni 5,07 falli commessi da Tom Cairney e compagni. Una statistica che molti tifosi accetterebbero volentieri la prossima stagione se si traducesse in un altro piazzamento nella metà superiore della classifica.
Rovesciando completamente la classifica, il West Ham è la squadra che commette il maggior numero di falli per ogni cartellino ricevuto. I vincitori della Conference League hanno commesso 8,20 falli per ogni cartellino brandito nella loro direzione. Un’indulgenza che, alla luce di quanto accaduta nella finale di Praga contro “i Viola” di Italiano, pare estendersi anche ai tifosi “Hammers”. I campioni d’Europa in carica del Manchester City sono invece la squadra di Premier League che ha fatto registrare la seconda maggiore clemenza in termini di sanzioni per i propri falli. Gli uomini di Pep Guardiola hanno infatti ricevuto un cartellino ogni 7,68 falli commessi da Stones e compagni. Il Brighton del nostro Roberto de Zerbi ha, invece, il terzo rapporto falli / cartellini più alto della lega. Ai “Seagulls” è stata mostrato solo un cartellino ogni 7,21 falli commessi.
Pillole di Premier League: i calciatori
La palma d’oro di miglior “villain” di tutta Inghilterra va al terzino del Bournemouth Adam Smith, che riceve il maggior numero di sanzioni per i falli che commette: 2,64 falli per cartellino. Le statistiche sconsigliano di scherzare con i fischietti anche all’ex juventino Weston McKennie che ha fatto registrare il secondo rapporto falli / cartellini più basso nel corso della passata stagione, con il centrocampista in prestito al Leeds United che ha ricevuto un cartellino ogni tre falli commessi. Il colpo estivo in casa Tottenham, James Maddison, è invece il terzo più penalizzato per i falli commessi. Il nazionale inglese finisce nel “libro dei cattivi” citando Fabio Caressa per ogni 3,10 falli subiti.
Nella scorsa stagione di Premier League, ci sono stati anche giocatori in grado di raggiungere doppia cifra di falli prima che gli arbitri decidessero di punirli. Come si suol dire in questi casi: “Arbitro! Ma l’ho appena sfiorato”. Si tratta soprattutto di giocatori di ruoli dalla cintola in su, con l’attaccante del Bournemouth Dominic Solanke in vetta alla speciale classifica. L’inglese ha commesso, infatti, venti falli per ogni cartellino ricevuto. Tomas Soucek del West Ham è il secondo giocatore per quanto concerne la maggiore indulgenza dei fischietti, un cartellino per ogni 16,67 falli commessi; una statistica utilissima per uno che di professione fa il centrocampista difensivo. L’esterno del Leicester e desiderio del Newcastle, Harvey Barnes, se la cava con il terzo maggior numero di falli prima di ricevere un cartellino. In media il laterale delle “Foxes” commette 12,67 falli prima che l’arbitro sollevi un cartellino nei suoi confronti. Il colpaccio estivo dei “Gunners” di Arteta, l’ex “Blues” Kai Havertz (12.00 falli per cartellino), il norvegese in maglia “Saints” Mohamed Elyounoussi (10.25) e Ryan Yates del Nottingham Forest (10.00) sono gli altri giocatori che commettono almeno dieci falli per ogni cartellino ricevuto.