Carlos Alcaraz sempre più in alto, per la storia, per la Spagna, per i record. A 21 anni e 70 giorni, nella sua quarta finale Slam, il tennista di Murcia raggiunge la leggenda spagnola Rafa Nadal con due sigilli a Curch Road e centra il quarto titolo Major. Maître absolu nella finale sulla sacra erba londinese di questo 14 luglio, sfoggia un tennis a dir poco regale, a tratti quasi ingiocabile, perfino per il Goat Novak Djokovic, infliggendogli una vittoria schiacciante per 6-2 6-2 7-6(4), in 2 ore e 30 minuti.
Lo spagnolo è così il terzo tennista nell’Era Open a vincere più Wimbledon entro i 21 anni dopo Becker e Borg; raggiunge gli stessi Becker, Borg e Wilander nel diventare il quarto a vincere 4 e più Slam entro i 21 anni.
Carlos vince il secondo Major consecutivo e il secondo Wimbledon consecutivo; è inoltre il sesto dell’Era Open a fare la doppietta Roland Garros-Wimbledon dopo Laver, Borg, Nadal, Federer e Djokovic.
È vero, non è stato il Nole che conosciamo: spento, a tratti frettoloso, impreciso, senza ferocia, fallosissimo; solamente nel terzo set è sembrato si destasse, ma non è bastato. Però, dall’altra parte della rete, c’era un Alcaraz mai così on fire! Fenomenale con le magie che solo un certo Roger Federer era in grado di realizzare: demi-volées tra i piedi complicatissime, pallonetti millimetrici in recupero, stop volley accarezzate e velenose; e poi traccianti micidiali di dritto, devastante al servizio.
Carlitos infrange così il sogno di Novak di superare il record di Margaret Court di 24 Slam ed eguagliare quello di Federer ai Championships con 8 titoli. Resta tuttavia una cavalcata storica quella di Djokovic a Church Road nel 2024, un mese dopo l’artroscopia al ginocchio che lo ha portato, a 37 anni e 53 giorni, a disputare la sua 37esima finale Slam. Il serbo raggiunge inoltre almeno una finale Major per il 16esimo anno consecutivo; rimane a quota 97 vittorie a Wimbledon (il record è di Federer con 105 match vinti all’All England Club).
Il braccio di Carlos trema solamente nel terzo set; infatti, sul 6-2 6-2 5-4 40-0, con la bellezza di tre matchpoint a favore, l’iberico pasticcia e spreca malamente le tre pepite che potevano regalargli, in quel momento, la vittoria. Ma Alcaraz ha imparato a gestire sempre meglio anche la tensione e i piccoli blackout e, nel tie-break, non ci ricasca. Chiude per 7 punti a 4 grazie ad uno show assoluto.
“È un sogno per me” ammette Carlos ad Annabel Croft, dopo aver ricevuto lo splendido trofeo dalle mani della Principessa Kate (alla sua seconda uscita ufficiale dopo aver reso pubblica la malattia). “Quando avevo 11 anni in un’intervista ho detto che il mio sogno era vincere Wimbledon; sto vivendo il mio sogno e voglio continuare, questo è il torneo più bello, il campo più bello e il trofeo più bello. Il break sul 5-4 40-0? Sì, ero 40-0 però il traguardo mi sembrava ancora lontanissimo. Novak è un lottatore pazzesco sapevo che sarebbe rimasto lì. È stato difficile in quel momento, ho cercato di rimanere calmo e alla fine sono contento di essere riuscito a trovare soluzioni. È vero, viste le circostanze ho giocato molto bene”.
E sul fatto di essere diventato il sesto uomo a realizzare la doppietta Roland Garros-Wimbledon, Carlos è un campione anche di umiltà e rispetto: ” Un grandissimo onore far parte di questo gruppo di giocatori, essere allo stesso tavolo di Novak è un privilegio enorme. In realtà non mi considero ancora un campione come loro, perché hanno fatto cose talmente grandi, ma cercherò di costruire ancora il mio percorso e di migliorarmi sempre“. Chapeau, Carlitos.
La delusione di Novak Djokovic è netta e bruciante. Tuttavia, i campionissimi sanno sempre trovare un senso alle sconfitte più dolorose e, soprattutto, sanno sempre riconoscere i meriti degli avversari: “Non è il risultato che volevo ma oggi non avevo il livello sufficiente per vincere; Carlos è molto completo, ho cercato di allungare la partita; tuttavia, Carlos, la tua è una vittoria totalmente meritata, congratulazioni per il tuo tennis straordinario. Congratulazioni al tuo team, alla tua famiglia, continua così, a 21 anni è incredibile quello che stai realizzando”.
Un comeback sorprendente da parte del tennista di Belgrado, reduce da un’operazione al menisco soltanto 35 giorni fa. Un recupero impressionante e inaspettato:
“Devo essere orgoglioso, ora sono un po’ deluso ma quando ci rifletterò, penserò alle ultime 3 – 4 settimane e quindi devo dire che sono molto soddisfatto, ho cercato di ricordarmi quanto sia surreale la sensazione di essere qui. Quando entro sul Centrale di Wimbledon, è come se fosse la prima volta, sono ancora il bambino che sognava di vincere qui“.
La giornata storica per lo sport spagnolo sinora è un trionfo ma non è finita perché alle 21, a Berlino, le “Furie Rosse” giocheranno l’ultimo atto dell’Europeo di calcio, opposte all’Inghilterra. Ci scherza su, Carlitos Alcaraz: “Io ho fatto il mio, adesso tocca a loro!”
Laura Guidobaldi (Foto tratta dalla pagina facebook di Wimbledon)