Carlitos Alcaraz ingiocabile fa suo il secondo torneo di Wimbledon consecutivo ed a soli 21 anni sale già a quota 4 tornei dello Slam in bacheca, 15 titoli in totale ed oltre 33 Mln di euro di guadagni in soli montepremi. Numeri da capogiro che lo proiettano tra i più forti di sempre in questo sport. Lo spagnolo si unisce al club di quelli che hanno vinto a Parigi e a Wimbledon nello stesso anno (Laver, Borg, Agassi, Nadal, Federer, Djokovic). Alla sua età Federer non aveva ancora vinto Slam, Djokovic uno e Nadal 3 (tutti a Parigi). Carlos la storia più che scriverla se la prende con la forza dei suoi muscoli e con l’intelligenza tattica.
Carlos va veloce, il quarto Slam è già suo. Solo Sinner può fermarlo?
Come lo scorso anno in finale ai Championship ha avuto la meglio sul 37enne Nole Djokovic che di Slam ne ha vinti ben 24 (record assoluto) e che era alle 37esima finale, ma questa volta non è servito il quinto set come avvenuto nel 2023. Sono bastati tre set, i primi due abbastanza rapidi, e con il punteggio di 62 62 76 (4) in 2 ore e 27 minuti ha dimostrato di essere il più forte di tutto su questa superficie. Sul 54 nel terzo set Nole aveva annullato anche 3 match point.
Il giocatore serbo deve rimandare il sogno di battere il primato di Margaret Court, pluri vincitrice Slam a quota 24, con un nuovo assalto allo Us Open ma prima l’obiettivo sarà l’Olimpiade a Parigi, unico grande titolo che ancora gli manca. Il record di 8 titoli a Wimbledon di Roger Federer per il momento resta intoccabile.
Tornando ad oggi è stata una partita che ha dimostrato ancora una volta che il giovane murciano sulla terra rossa e sull’erba lenta di questi ultimi anni è di un altro livello. Un paio di giorni fa subito dopo la sconfitta in semifinale Danil Medvedev aveva dichiarato: “Carlos Alcaraz è il rivale più duro che abbia mai affrontato in tutta la mia carriera. Non penso che Carlos abbia nulla dei Big 3. È uno stile di gioco diverso, può fare tutto, difesa, attacco, controattaco , super aggressivo… Alcaraz domina con il suo tennis, ha la capacità di farlo grazie alla sua potenza”.
Con le sue accelerazioni improvvise, aggiungiamo noi, ed i suoi recuperi e le palle corte imprendibili riesce a destabilizzare ogni avversario e riesce quasi sempre a tenere in mano il pallino del gioco come ha fatto oggi anche con Nole, alla sesta finale consecutiva a Wimbledon, che a tratti è parso un leone smarrito. Riuscirà Nole a 37 anni e con 16 anni di differenza rispetto allo spagnolo a riuscire a sconfiggerlo in un torneo dello Slam nel prossimo futuro? Questa è la domanda che in molti si stanno facendo in questi momenti.
Carlitos intanto pensa in grande e punta ai mostri sacri di questo sport. “Io voglio puntare al tavolo dei più grandi – ha spiegato Alcatraz ai giornalisti in conferenza stampa – e voglio raggiungere i numeri di coloro che hanno fatto la storia del nostro sport”. Per ora sta avendo ragione in futuro si vedrà.
La rivalità con Sinner
Di sicuro c’è solo che ad oggi sulle superfici veloci, ovvero sul cemento all’aperto ed indoor l’attuale numero 1 del mondo che resterà tale anche dopo il torneo londinese, l’azzurro Jannik Sinner può riuscire ad arginare e sconfiggere Alcaraz cosi come già fatto nel recente passato. I due si sono già scontrati 9 volte e lo spagnolo è in vantaggio per 5 a 4 con l’ultima pesante vittoria spagnola in semifinale al Roland Garros. Ora la testa per tutti torna a Parigi con l’importante appuntamento delle Olimpiadi che inizieranno a fine mese e che giocandosi sui campi dei Bois de Boulogne vedono come favorito proprio lo spagnolo, ma Sinner può e deve puntare ad una medaglia, cosi come il doppio Bolelli e Vavassori e la Paolini in singolare femminile e nel doppio insieme alla sua amica e mentore Sara Errani.
Da Wimbledon, Daniele Flavi (foto tratta dalla pagina facebook di Wimbledon)