Rodrigo De Paul è in Italia da quattro stagioni. Mai come adesso sembra aver convinto tutti. Nazionale argentino, una piccola negativa esperienza al Valencia, il ritorno in patria, poi l’Udinese. Era un talento acerbo, è maturato lentamente in attesa che arrivasse il suo momento. Quel momento è arrivato: richiesto sul mercato italiano, piace molto anche all’Arsenal. La sua personalità ha colpito Artera, il giovane tecnico a caccia di rinforzi per ricostruire lo squadrone che fu.
Nato come attaccante e trequartista, si è trasformato in una sorta di tuttocampista, nel senso di centrocampista completo, in grado di giocare con la stessa efficacia da esterno (a destra e a sinistra), mezza punta, mezz’ala e persino regista. Dribbling, tecnica raffinata, buona visione del gioco, ottimo tiro anche da fermo. Non gli manca niente.
Chiedo a Eraldo Pecci, che studia il calcio senza farne un’ossessione, un’opinione più profonda: “Lo seguo da tempo, posso dire che De Paul mi sembra pronto per un grande club. E’ un rischio? Non credo, bisogna dargli la possibilità di dimostrare quanto valga, è uno che sa giocare molto bene in tutte le posizioni, un jolly di centrocampo che può rivelarsi importante in molte squadre. Per tenere la palla e costruire gioco, ci vuole la tecnica. De Paul la possiede, e sa come utilizzarla, l’ho visto spesso e mi è piaciuto, deve misurarsi ad un livello superiore, ma ha tutto per riuscire bene”.
Il Milan e l’Inter, la Lazio e anche la Juve pensano a questo giocatore. A chi servirebbe di più? “Può servire a tutte le squadre, dipende dai programmi che hanno, io non ho consigli da distribuire, dico solo che De Paul gioca bene”.
Gli chiedo di azzardare un confronto: “Non vorrei diventare l’uomo dei paragoni, ma riconosco che servono per rendere l’idea. A far capire che tipo di calciatore si ha davanti. Il miglior De Paul l’ho visto da mezz’ala, con una buona capacità d’inserimento in attacco ed una buona attitudine alla conclusione in porta. Per questo, lo accosterei a Lampard, anche se l’inglese, in una squadra davvero forte come il Chelsea, segnava molto di più. Lampard era formidabile, il mio è un complimento a De Paul. In altre partite, De Paul ha giocato da mediano centrale, quasi da regista. Talvolta, da mezza punta. E’ un ragazzo che deve mettersi alla prova, ha l’età giusta, ha acquistato sicurezza in se stesso, ha capito che per il bene della squadra deve sobbarcarsi qualche compito ingrato, insomma è pronto per ogni sfida”.
Tutto il resto attiene al mercato, più complicato del solito in quest’estate di calcio no stop tra una stagione e l’altra, di club indebitati e di scambi difficili.