I campioni del golf italiano, europeo e mondiale a contendersi il titolo in un torneo iconico e sempre più itinerante – nel segno del Progetto Ryder Cup 2023 – arrivato alla 77ª edizione. Tra fuoriclasse che hanno toccato la vetta del world ranking, past winner e una duplice copertura televisiva su Sky Sport e Rai Sport per permettere a tutti gli appassionati di non perdersi neanche un colpo, data anche l’impossibilità di presenziare all’evento a causa dell’emergenza sanitaria. Sono solo alcuni dei numeri dell’Open d’Italia 2020, tappa dell’European Tour in programma dal 22 al 25 ottobre (con la Pro-Am d’apertura prevista per mercoledì 21). La presentazione è avvenuta allo Chervò Golf Club San Vigilio di Pozzolengo (Brescia) , il circolo lombardo dove tra poco più di una settimana prenderà il via il torneo più importante del golf tricolore.
Dalla vetta mondiale all’Open d’Italia – Martin Kaymer e Lee Westwood saranno tra i protagonisti più attesi della competizione. Kaymer, 35enne di Dusseldorf (Germania), è salito sul gradino più alto del world ranking nel 2011. E in carriera vanta 4 apparizioni in Ryder Cup e due trionfi in eventi del Grande Slam – rispettivamente nel 2010 e 2014 – quali il PGA Championship e lo US Open. Nel 2007 è stato nominato “rookie of the year” sull’European Tour in qualità di miglior debuttante, mentre nel 2010 ha conquistato la Race to Dubai, laureandosi miglior giocatore sul massimo circuito continentale. Nel suo palmares anche un secondo posto all’Open d’Italia 2015 (Golf Club Milano) vinto al playoff dallo svedese Rikard Karlberg. Westwood, 47enne di Workshop (Inghilterra), è tra i pochi golfisti in circolazione ad aver dominato eventi in cinque Continenti (Europa, Nord America, Asia, Africa e Oceania). Eletto giocatore dell’anno sull’Eurotour nelle stagioni 1998, 2000 e 2009, ha vinto la money list due volte, la prima nel 2000 e la seconda nel 2009. Ha rappresentato l’Europa in 10 Ryder Cup e nell’ottobre 2010 è diventato il numero 1 al mondo (posizione occupata per 22 settimane) – ponendo fine al regno di una leggenda come Tiger Woods – diventando il secondo giocatore inglese, dopo Nick Faldo nel 1994, a riuscire in questa impresa.
Il campione in carica – Nel 2019 Bernd Wiesberger è stato il primo austriaco a imporsi all’Open d’Italia grazie al capolavoro firmato all’Olgiata Golf Club di Roma. Sette successi sull’European Tour (di cui 2 in eventi delle Rolex Series) il 35enne di Vienna difenderà il titolo in Lombardia. L’obiettivo è quello di realizzare il back-to-back, l’ultimo a riuscirci fu il belga Flory Van Donck (4 successi in totale all’Open d’Italia), scomparso nel 1992, capace di imporsi consecutivamente nel 1938 e nel 1947 (dal 1939 al 1946 l’evento non si giocò a causa della seconda guerra mondiale). Prima di lui nel 1930 e nel 1931 – al Golf Club Villa d’Este di Como – solo il francese Auguste Boyer fece altrettanto.
Azzurri protagonisti – Da Renato Paratore a Guido Migliozzi, da Nino Bertasio – bresciano d’adozione – a Edoardo Molinari passando per Matteo Manassero, Francesco Laporta e Lorenzo Gagli. Senza dimenticare, tra gli altri, Lorenzo Scalise, Aron Zemmer, Enrico Di Nitto, Giulio Castagnara e Stefano Mazzoli. Questi gli azzurri più attesi allo Chervò Golf Club San Vigilio. Dai professionisti agli amateur, perché l’Open d’Italia rappresenterà un’opportunità di crescita anche per un giovane talento del golf azzurro come Andrea Romano. L’Italgolf dopo l’exploit al British Masters di Paratore – reduce dalla terza top 10 stagionale grazie al settimo posto conquistato nel prestigioso BMW PGA Championship -inseguirà il secondo successo dell’anno sull’European Tour.
I past winner e il resto del field – L’austriaco Wiesberger e il danese Thorbjorn Olesen, a segno nel 2018. Quindi lo svedese Karlberg, campione nel 2015. E ancora: il francese Julien Quesne, vincitore nel 2013, e lo spagnolo Gonzalo Fernández-Castaño (con due titoli, il primo nel 2007, l’altro nel 2012). Questi attualmente i past winner del torneo. Ma in gara ci saranno anche 6 vincitori stagionali: con Paratore e Westwood ecco lo spagnolo Jorge Campillo, il francese Joel Stalter, lo scozzese Marc Warren e il sudafricano George Coetzee.
Nel field pure i transalpini Victor Perez (secondo al BMW PGA Championship) e Victor Dubuisson, oltre agli inglesi Matt Wallace (che nel 2016, prima dell’arrivo tra i big, s’è affermato sull’Alps Tour collezionando 6 vittorie, di cui 3 in Italia) e Chris Wood, l’olandese Joost Luiten, l’austriaco Matthias Schwab, gli iberici Pablo Larrazabal, Adrian Otaegui e Adri Arnaus, il belga Nicolas Colsaerts, i sudafricani Justin Walters e Dean Burmester, il cinese Ashun Wu e gli australiani Wade Ormsby e Min Woo Lee (fratello di Minjee Lee, tra le giocatrici più forti del golf femminile a livello mondiale).
Formula di gara – Al torneo parteciperanno 114 concorrenti. Si giocherà sulla distanza di 72 buche, 18 al giorno. Dopo i primi due giri il taglio lascerà in gara i primi 65 classificati e gli eventuali pari merito al 65° posto. Al vincitore andranno 160.650 euro a fronte di un montepremi complessivo di 1 milione di euro.
L’Open d’Italia su Sky Sport e Rai Sport – Il 77° Open d’Italia vanterà una duplice copertura televisiva da parte di Sky Sport e Rai Sport. Sky Sport trasmetterà l’intero torneo live mentre Rai Sport manderà in onda una sintesi giornaliera e una diretta dedicata alle fasi salienti dell’ultimo giro.
Vista l’impossibilità, da parte del pubblico, di essere presente allo Chervò Golf Club San Vigilio a causa dell’emergenza sanitaria, la doppia vetrina tv consentirà a tutti gli appassionati di non perdersi neanche una giocata dei campioni in gara garantendo anche la possibilità di scoprire – per chi ancora non la conoscesse – la magia del golf.
Norme anti-Covid: la sicurezza al primo posto – Tra le priorità di quest’Open d’Italia, la sicurezza di tutti partecipanti all’evento (dai giocatori fino agli addetti ai lavori) è stato il punto centrale di tutta la macchina organizzativa della FIG. Sulla base del protocollo “bolla” stabilito dall’European Tour e nel rispetto delle disposizioni vigenti in ambito nazionale e regionale, verranno osservate tutte le norme per limitare il rischio di contagio da Covid-19.
La quarantunesima volta in Lombardia – Per la prima volta nella sua storia l’Open d’Italia si giocherà allo Chervò Golf Club San Vigilio. Dopo quattro edizioni a Torino, la massima rassegna del golf tricolore torna in Lombardia per la 41ª volta, in una regione che si conferma il cuore pulsante del movimento golfistico italiano con il primato di impianti golfistici (70) e di tesserati (23.700). L’ultimo Open non al nord si è tenuto nel 1994 a Roma, dove è prevista la Ryder Cup 2023, al Marco Simone dove sono state completate le prime 9 buche e dove, dall’anno prossimo, si dovrebbero svolgere le edizioni future dell’Open d’Italia almeno 2021 e 2022. Davvero curiosa la contro-tendenza del nostro paese rispetto a paesi vicini come Spagna e Portogallo dove invece lo sviluppo golfistico è legato al sud, in chiave turistica e di maggior sfruttamento del clima favorevole.
Il percorso di gara – Lo Chervò Golf Club San Vigilio, a due passi dal lago di Garda, è stato fondato nel 2008 e progettato dall’architetto Kurt Rossknecht. Vanta 36 buche, di cui 9 executive e 27 da campionato, suddivise nei tre percorsi Benaco, Solferino e San Martino. Negli ultimi anni ha ricevuto diversi riconoscimenti a testimonianza della qualità non solo del percorso di gioco ma di tutto il circolo.
I trionfi azzurri e le edizioni dell’Open d’Italia – Dal 1925 (anno del sigillo di Francesco Pasquali) al 2020. L’Open d’Italia non s’è giocato nel 1933 e poi dal 1939 al 1946 a causa della seconda guerra mondiale. Così come non è andato in scena dal 1961 al 1970. Tornando assoluto protagonista nel 1971 al Golf Club Garlenda (Savona). Da quel momento, mai più uno stop. Per un torneo che vanta otto vittorie azzurre. Oltre a quella di Pasquali nell’albo d’oro ci sono le imprese di Aldo Casera (1948), Baldovino Dassù (1976) e Massimo Mannelli (1980). Senza dimenticare le doppiette di Ugo Grappasonni (1950 e 1954) e Francesco Molinari (2006 e 2016).
Foto tratta dal messaggero.it