A Shanghai trionfa il bel tennis. A prescindere dal risultato finale, da una settimana assistiamo allo spettacolo di un tennis particolarmente brillante e d’antan, che sa coniugare raffinatezza ed esplosività, gesti bianchi e scambi vertiginosi. Grigor Dimitrov, il più affascinante del circuito (a detta di Novak Djokovic) – che in passato ha saputo persino rapire il cuore di Maria Sharapova – è in semifinale. Ma il bulgaro è tra i più ammirati soprattutto per lo stile elegantissimo e i colpi vintage che ricordano moltissimo l’amato Roger, tanto da essersi meritato ad inizio carriera il soprannome di “Baby Federer”. E poi Ben Shelton. La vulcanica stellina americana, dopo aver estromesso il nostro Sinner agli ottavi in una battaglia all’ultimo respiro, ha ceduto a Sebastian Korda, regalandosi però per la prima volta i quarti in un ‘1000’. “Sebi”, il figlio del celebre Petr Korda, invece è ancora in gara. Con l’amico e connazionale Ben ha vinto un’altra maratona ad alta tensione, prevalendo con il suo bel tennis piatto e d’anticipo. E poi Humbert e Marozsan… Ne abbiamo viste delle belle.
IL RITORNO DEL BEL GRIGOR
Uno splendido Grigor Dimitrov continua a deliziare il pubblico cinese. Il bulgaro, dopo aver estromesso a sorpresa Carlos Alcaraz agli ottavi in un match adrenalitico e lottatissimo, continua la sua corsa e approda in semifinale superando in due set Nicolas Jarry (7-6(2) 6-4 in 1 ora e 40’). A 32 anni, Grigor (19 ATP) disputerà la sua nona semifinale a livello ‘1000’ in carriera, la prima dopo quella di Montecarlo 2022. Un successo importante e una nuova ventata di freschezza per un atleta dai mille talenti che, però, durante la carriera avrebbe potuto – e dovuto – raccogliere molto di più in termini di risultati. Lui, il “Baby Federer” di un tempo – soprannome che peraltro gli stava stretto pur essendo un grande fan di Roger (ma chi non lo è?), non ha mai del tutto confermato quelle aspettative suscitate dal suo tennis aggraziato e potente al tempo stesso, nonché dalle sue grandi doti fisico-atletiche. Nonostante la brillante vittoria alle ATP Finals di Londra (2017), a Cincinnati (2017) e le tre semifinali Slam, Dimitrov aveva certamente nelle proprie corde ancora un grandissimo potenziale che tuttavia ha fatto fatica a far esplodere, complice, forse, una testa non sempre al meglio della concentrazione e della motivazione. Un peccato davvero. Durante la stagione 2023 ha avuto sprazzi di una rinnovata competitività con i migliori, come testimoniano la semifinale di Rotterdam, la finale di Ginevra, la semifinale a Washington e i quarti a Pechino. Ma è soprattutto al Rolex Shanghai Masters – all’età di 32 anni – che Grigor sembra aver ritrovato piena fiducia in se stesso, serenità e una solidità disarmante, tanto da far vacillare, finora, tutti gli avversari. Ora lo attende la sfida con Andrey Rublev, l’unico top 10 rimasto in gara. I due sono tre pari negli scontri diretti e l’ultimo ad aver vinto è stato proprio il bulgaro, l’anno scorso al torneo di Vienna.
SHELTON CONTINUA A CRESCERE
Dopo aver disputato la sua prima semifinale Slam a New York, Ben ha raggiunto a Shanghai il primo quarto in un torneo ‘1000’. Il 21enne di Atlanta ha disputato una prova di grande maturità e consapevolezza contro il nostro Sinner che, alla fine, ha forse un po’ pagato la fatica accumulata a Pechino. L’americano, attuale numero 20 del mondo, ha vinto con lo score di 2-6 6-3 7-6(5) alla fine di un terzo set da capogiro in cui, scatenato e con maggiore energia negli scambi, ha fatto vedere davvero di tutto, salendo di livello soprattutto con il servizio. La vittoria contro Jannik (4 ATP) è per Shelton il miglior risultato in carriera, il secondo successo contro un top 5, il terzo con un top 10.
“SEBI” KORDA, FINALE DI STAGIONE BRILLANTE
Sebastian Korda continua con successo lo swing asiatico. Dopo la semifinale di Zuhai e la finale ad Astana (persa contro Mannarino), il 23enne americano firma a Shanghai la sua prima semifinale in un Masters 1000, dopo aver sconfitto Daniil Medvedev agli ottavi e l’amico e connazionale Shelton ai quarti con il punteggio di 6-7(10) 6-2 7-6(6) in quasi tre ore di gioco. “Sebi” aveva già sconfitto il russo al terzo turno dell’Australian Open in un match giocato alla perfezione, per poi approdare per la prima volta in carriera ai quarti di uno Slam. Prima dell’ottimo risultato a Melbourne Park, il figlio di Petr aveva disputato la finale ad Adelaide, fermato da Novak Djokovic. Contro Ben, Korda è riuscito a chiudere una partita da capogiro al sesto matchpoint. I colpi piatti, fluidi e d’anticipo di cui è capace hanno dato spettacolo, così come il tennis vulcanico dell’avversario. Entrambi hanno offerto un vero e proprio show, con Ben che è rimasto attaccato allo score fino all’ultimo, tanto da recuperare dall’1-6 nel tie-break finale (Korda infatti ha fallito ben cinque matchpoint consecutivi), per poi arrendersi per 6 punti a 8. Al penultimo atto del torneo, Sebastian sfiderà Hubert Hurcacz, numero 16 del seeding.
UN ALTRO ACUTO PER I TALENTUOSI MAROZSAN E HUMBERT
L’estroso tennista ungherese ha brillato di nuovo in un Masters 1000. Si era messo in luce già a Roma dove, dopo aver superato le qualificazioni, si era spinto per la prima volta in carriera fino agli ottavi di finali dopo aver sconfitto nientemeno che Carlos Alcaraz nel turno precedente. Tennista dotato di grande fantasia, coraggio e abilità nelle variazioni, a Shanghai ha dato spettacolo con il suo tennis “sfrontato”, regalandosi gli scalpi di De Minaur, Lajovic e perfino della testa di serie numero 8 Casper Ruud, prima di inchinarsi per 4-6 6-1 6-3 alla maggiore esperienza nei grandi appuntamenti di Hubi Hurcacz.
Fresco dei quarti di finale a Pechino, il mancino Ugo Humbert è stato capace di sfoggiare il suo bel tennis anche a Shanghai, dove si è issato per la seconda volta in carriera ai quarti in un Masters 1000 (dopo Paris-Bercy nel 2020). Noto per la sua abilità anche con la tastiera del pianoforte, il 25enne di Metz ha davvero mani d’oro, essendo capace di un tennis molto piacevole da vedere, con tanto di servizio potente, rovescio piatto velocissimo e belle spinte in avanti per verticalizzare il gioco. Eppure, gli manca ancora il grande salto di qualità; spesso fermato dagli infortuni, il best ranking di Humbert si è fermato, per ora, alla posizione numero 25. Al Rolex Shanghai Masters la sua vittima illustre è stata Stefanos Tsitsipas, in crisi profonda già da un po’. Il francesino è stato poi fermato da Andrey Rublev. Grazie al successo contro il greco, Ugo si è regalato la nona vittoria su diciotto scontri diretti contro un Top 10.