Sarebbe bello poter fermare il tempo al momento in cui gli azzurri sono rientrati negli spogliatoi in vantaggio sugli scozzesi 11 a 7, ma la partita finisce all’80esimo e così il finale da raccontare è capovolto: a Firenze, la Scozia batte l’Italia 28 a 17. Ma riavvolgiamo il nastro e vediamo cos’è successo.
L’Italia segna per prima al 7’ minuto con una penalty che Garbisi non sbaglia e al 18’ piazza ancora in mezzo ai pali. E’ una squadra che piace, la stessa che ha giocato l’ultima partita delle 6 Nazioni con l’Inghilterra. E lo dice anche l’ex azzurro Mauro Bergamasco nel commentare la partita: “E’ bello vedere volti giovani con una tale attitudine di gioco”. Il riferimento è a quello che si vede in campo: un buon avanzamento e un sostegno veloce degli azzurri; un gioco al piede accurato di Violi, Garbisi, Canna.
La Scozia risponde con la meta al 25esimo di Van der Merwe che Weir trasforma portando il punteggio 6 a 7. Ed è qui che arriva la meta azzurra più bella. Gli italiani reagiscono subito: Zanon contrattacca, passa a Violi, che passa a Bellini che passa a Minozzi che schiaccia in meta. Una cavalcata trionfante, l’entusiasmo è alle stelle e contagia tutta la squadra. Fischetti non sbaglia una palla, recupera tutto. Insomma: gli azzurri ci sono e alla fine della prima fase di gioco sembrano travolgere gli scozzesi.
Poi si torna in campo. Al 6’ dopo quasi 2 anni dall’infortunio con la Francia rientra Ghiraldini che sostituisce il capitano azzurro Bigi. Ma cambia anche la pressione degli uomini di Townsend: gli scozzesi fanno quello che potremmo definire “gioco sporco” con tanti punti di incontro dove hanno rallentato l’uscita della palla sugli azzurri mentre sono andati più veloci sui loro.
Arrivano i cambi azzurri Debutta Varney (classe 2001) che sostituisce Violi; entrano anche Ceccarelli per Zilocchi, Ferrari per Fischetti e Mori per Zanon, cambia tutta la prima linea. In questa seconda fase di gioco è la Scozia la prima a segnare: dopo una prima meta annullata a Weir dal TMO, Fagerson ci riprova e schiaccia la palla in modo regolare portando in parità il risultato, 14 a 14. È la prima delle 3 mete che determineranno il finale.
Gli uomini di Townsend alzano il ritmo e gli uomini di Smith non riescono a reagire. Ci prova Garbisi centrando i pali e riportando il risultato in favore dei padroni di casa 17 a 14, ma Cummings va ancora in meta in un’azione che registra purtroppo l’infortunio di Polledri (sostituito da Mbandà). Siamo al 66esimo. Weir trasforma e riporta la squadra in vantaggio 21 a 17. Undici minuti dopo arriva la marcatura di Turner,che vale un punto di bonus e scrive la parole fine alla partita.
C’è poco da girarci intorno: chi esce vincitore dal campo nel rugby è sempre la squadra più forte. Tuttavia l’Italia che si è vista nella prima di fase di gioco ha convinto, il lavoro di Smith sembra avviato nella giusta direzione. Vedremo ora quali saranno le contromisure che deciderà di mettere in campo per reagire a questa sconfitta, in attesa di sapere l’entità dell’infortunio subito dal bravo Polledri, uno degli elementi cardine della squadra.
Intanto le Isole Fiji, con le quali l’Italia avrebbe dovuto giocare il secondo turno, si sono ritirate dal torneo a causa della positività di alcuni giocatori al virus cinese. Dovremo dunque aspettare il 28 novembre per rivedere in campo gli azzurri con la Francia.
Benedetta Borsani
Italia-Scozia 17-28
7′ cp. Garbisi (3-0), 19′ cp. Garbisi (6-0), 25′ meta van der Merwe tr. Weir (6-7), 27′ meta Minozzi (11-7), 42′ cp. Garbisi (14-7), 50′ meta Fagerson tr. Weir (14-14), 60′ cp. Garbisi (17-14), 68′ meta Cummings tr. Weir (17-21), 77′ meta Turner tr. Weir (17-28)