Nasce a Torrelavega, in Spagna, Oscar Freire Gomez, quarto e ultimo ciclista della storia, dopo Alfredo Binda, Rik Van Steenbergen e Eddy Merckx, a conquistare per tre volte la maglia di campione del mondo nella prova in linea.
Forte in volata, ma bravo a difendersi anche in salita, Freire ha avuto un legame particolare con la gara iridata.
Debutta al mondiale a Valkenburg 1998 giungendo 17°. L’anno dopo si corre a Verona sul circuito delle Torricelle: la gara si decide all’ultimo giro quando un gruppetto di 12 (Ullrich, Zberg, Vandenbroucke, Casagrande, McRae, Boogerd, Freire, Konychev, Camenzind, Celestino, Robin e Den Bakker) mantiene un vantaggio di poco superiore al mezzo minuto.
Il gruppetto si riduce a 9 unità (perdono terreno Den Bakker, Boogerd e Celestino). Ai 2500 metri dal traguardo prova Casagrande ma non trova spazio, poi Camenzind. All’uscita dall’ultima curva il gruppo si sposta sulla sinistra, Oscar Freire invece prende tutti in contropiede e rimane sulla destra. Lo spagnolo guadagna quel tanto che basta per diventare campione del mondo.
L’anno seguente, a Plouay, finisce terzo, battuto in volata da Romans Vainsteins e Zbigniew Spruch. Si rifà alla grande l’anno dopo quando trionfa a Lisbona regolando allo sprint l’eccellente Paolo Bettini e lo sloveno Andrej Hauptman. A Zolder, il treno spagnolo non regge il forcing italiano e ad Hamilton 2003 finisce nono. La terza maglia iridata la conquista ancora a Verona nel 2004: sull’ultimo passaggio in cima alle Torricellie scatta il danese Rasmussen con Freire che va a chiudere su Boogerd, marcato stretto anche da Basso e Cunego. Ma il gruppo dei migliori rinviene e tutto èdeciso da una volata vinta da Freire su Zabel con Paolini terzo.
L’altra corsa amata da Freire è stata la Milano-Sanremo che ha vinto con volate regali nel 2004, 2007 e 2010.