Alberto Tomba disputa a Crans Montana l’ultima gara di coppa del Mondo della carriera vincendo alla grande lo slalom speciale sui norvegesi Buraas (14 centesimi) e Jagge (77 centesimi). Per Tomba è la 50esima vittoria di coppa, bella e frizzante come la prima, ottenuta 10 anni prima – era il 27 novembre 1987 – quando vinse al Sestriere lo speciale con il pettorale n° 25.
Nato a Bologna, il 19 dicembre 1966, Tomba “la Bomba” è l’ultimo immortale azzurro del Novecento, il più grande specialista delle discipline tecniche dopo Ingemar Stenmark. Conquista i primi punti in coppa il 23 febbraio 1986 nello speciale di Are. Slalomista naturale dotato di una insolita potenza muscolare, nel febbraio del 1987 salva la spedizione azzurra ai Mondiali di Crans Montana conquistando a sorpresa la medaglia di bronzo in gigante. Esplode come una bomba nella stagione 1987-88; quarantotto ore dopo la prima vittoria, fa un bis folgorante in gigante precedendo, sul podio,il grande Stenmark. Con 6 slalom e 3 giganti vinti, contende a Pirmin Zurbriggen la coppa assoluta fino all’ultima gara facendo sue le due coppe di specialità.
Ai Giochi di Calgary, stravince l’oro in gigante e poi conquista l’oro anche in slalom recuperando al termine di una seconda manche epica. Nel 1990-91, rivince la coppa di gigante e nel 1991-92 conquista le due coppette di specialità, mancando quella assoluta che premia il versatile Paul Accola. Il 18 febbraio 1992, ai Giochi di Albertville, è ancora oro in gigante e argento in slalom (preceduto da Jagge). Nel 1993-94 vince la coppa di speciale e sale per la terza volta consecutiva sul podio ai Giochi di Lillehammer: 12° dopo la prima manche, finisce sul secondo gradino del podio dello speciale dietro Stangassinger.
Per chiudere una carriera gloriosa cerca il successo in Coppa del Mondo e la vittoria ai Mondiali. Il primo traguardo arriva nel 1994-95 grazie a 11 successi. Il secondo invece arriva in Sierra Nevada nel 1996 con i successi in slalom e gigante.