Nadia Delago ha ritrovato il successo nella competizione continentale dopo aver faticato nelle ultime stagioni, caratterizzate dalla medaglia alle Olimpiadi Invernali di Pyoengchang 2022
Nadia Delago ha realizzato due dei più importanti sogni che un atleta possa realizzare nella propria carriera: partecipare e vincere una medaglia alle Olimpiadi. Da quel bronzo nella discesa libera di Pyoengchang 2022 la 26enne di Selva di Val Gardena ha dovuto faticare e subire una serie di battute d’arresto che l’hanno costretta a rivedere i propri piani.
La portacolori delle Fiamme Oro Moena non si è arresa e, con l’aiuto della sorella maggiore Nicol con cui condivide la passione per lo sci alpino, ha saputo rialzarsi e tornare a primeggiare in Coppa Europa a distanza di cinque anni. Tutto con l’obiettivo di centrare un traguardo forse apparentemente meno importante di una medaglia olimpica: salire sul podio di una gara di Coppa del Mondo.
Nadia ci riproverà nella prossima stagione, quella decisiva per tornare in corsa per la rassegna a cinque cerchi che nel 2026 vedrà le atlete sfidarsi sull’amata Olympia delle Tofane di Cortina d’Ampezzo.
A Kvitfjell sono arrivati una vittoria e un podio a distanza di cinque anni dall’ultimo. Come si è sentita dopo aver raggiunto questo traguardo?
Ero molto contenta dopo una stagione difficile. Ho deciso di andare a Kvitfjell a far le finali di Coppa Europa dopo che non mi ero qualificata per quelle di Coppa del Mondo compiendo sì un passo indietro, ma che mi ha aiutato. Si è trattato anche di un allenamento in realtà visto che non ho affrontato molte volte quella pista e ciò mi ha aiutato a conoscerla meglio, anche in vista del futuro.
Perché non è riuscita a ottenere gli stessi risultati in Coppa del Mondo nonostante vi fossero le premesse?
Ogni anno è diverso. Dopo le Olimpiadi ho passato un anno difficile perché il mio skiman storico ci ha lasciato. Sia psicologicamente che emotivamente questo addio mi ha colpito, influenzando così anche la mia ripartenza. A ciò si sono aggiunti anche dei problemi fisici che mi hanno costretta a combattere per tornare dov’ero. Quest’anno ho fatto ancora una volta nella prima fase di stagione, però poi ho iniziato a trovare i giusti ritmi. Il problema che, a fronte di buoni intermedi, ho commesso troppe volte degli errori che hanno portato ad avere risultati negativi. Complice anche le condizioni meteo che hanno portato a molti annullamenti, non sono riuscita a fare del mio meglio.
Come affrontate l’aspetto psicologico? Vi aiuta un mental coach?
Come FISI ci appoggiamo su Beppe Vercelli che ogni tanto viene a trovarci, ma essendo il mental coach della Juventus, è spesso via con loro. In vista del prossimo anno penso che servirà una persona che possa seguirmi direttamente, a partire dall’estate.
Quanto è riuscita a crescere in questi cinque anni?
Ho imparato moltissime cose, ho vissuto dei momenti bellissimi e altri meno, ma questo fa parte del gioco. Ho avuto modo di conoscere meglio le piste perché soprattutto in velocità fa la differenza, tuttavia ciò che ha contato di più è stato vivere questi momenti con le compagne di squadra che sono veramente forti e avere l’occasione di allenarmi con loro, prendendo anche qualche segreto.
Nel 2022 è salita sul podio delle Olimpiadi al fianco di Sofia Goggia. Com’è andata quella gara?
Non mi aspettavo che arrivasse quella medaglia. Il giorno della prima prova ero molto tesa perché avevo il numero 1 e nessuna ragazza era scesa su quella pista. In quelle successive, in una ho saltato una porta, nell’altra non abbiamo potuto scendere, motivo per cui non mi sentivo molto in fiducia. In gara però mi sono tranquillizzata, ho pensato solo di divertirmi e godermi il momento. Ho visto la Curtoni scendere con il numero 1 e realizzare il miglior tempo, motivo per cui quando sono partita ero ancor più stimolata. Quando sono arrivata giù, ho guardato il tabellone e non ho subito capito perché era scritto in cinese. Osservando meglio ho notato il colore verde e a quel punto ho compreso di esser davanti di un bel po’. Ero super contenta perché non mi era mai successo di esser davanti in Coppa del Mondo, tuttavia ero consapevole che dovessero scendere ancora diverse atlete di livello come Sofia Goggia, Corinne Suter e Kira Weidle. Mi sono quindi confidata con mia sorella Nicol mostrandole tutti i miei timori riguardanti un possibile quarto posto. Lei mi ha incoraggiato, dicendomi che sarebbe arrivata questa medaglia visto che me l’ero meritata e così ho aspettato sino all’ultima atleta prima di esser sicura e chiamare i miei genitori.
Come si è sentita nel dividere il podio con Sofia?
Direi bello perché Sofia è la discesista più forte al momento e condividerlo con lei, ma soprattutto con una compagna di squadra, è stato un onore.
Quel podio le ha cambiato la carriera?
Un po’ sì, soprattutto all’inizio quando avevo molte interviste da svolgere e molti eventi a cui partecipare. Quella stagione si è poi conclusa e, come ogni anno, siamo ripartiti da capo. Non a caso l’anno successivo è andato male. Mi ha cambiato, ma soltanto in parte perché è comunque una gara a sé. Ce ne sono molte altre e poi bisogna sempre guardare avanti.
Sappiamo che ha un rapporto molto forte con sua sorella Nicol. E’ vero che vi trascinate l’una con l’altra?
Condividiamo tutto assieme, sia le esperienze positive che quelle negative. Mi sento molto fortunata di averla con me perché siamo sempre in giro per il mondo e avere vicino un familiare è utile. Ci aiutiamo a vicenda e per questo riusciamo a stimolarci.
Guardando alla prossima stagione, quali saranno i suoi piani?
Non li abbiamo ancora fatti perché ci siamo allenati sino al 25 aprile e poi abbiamo staccato un po’. Fai il calcolo che non abbiamo avuto nemmeno il tempo di festeggiare la mia vittoria e il podio di Nicol a Saalbach perché siamo dovute subito dopo ripartire per i Campionati Italiani e poi continuare con gli allenamenti. Una volta staccato e goduto un po’ di caldo, poi ripartirò.
C’è più attesa per le Olimpiadi 2026 o i Mondiali in Val Gardena nel 2029?
C’è molta attesa per entrambe, ma le Olimpiadi sono più vicine e di conseguenza penso prima a quelle. Poi ovviamente passo dopo passo procederò anche verso i Mondiali, ma l’importante ora è farsi trovare pronta ai Giochi.