Si chiude ufficialmente a 38 anni la carriera in singolare di Martina Navratilova, forse la più grande tennista di ogni epoca. Martina, allora numero 8 del mondo, perde al primo turno nel Masters di New York contro l’argentina Gabriela Sabatini, numero 7 del mondo, per 6-4 6-2.
Nata a Praga il 18 ottobre 1956 come Martina Subertovadecide poi di adottare il cognome del secondo marito della madre Jana (Miroslav Navratil), che per primo le trasmette l’amore per il tennis, diventando di fatto il suo primo allenatore. Dotata fin da giovane di un tennis completo e di un servizio molto efficace, Martina ama giocare serve and volley su tutte le superfici, deliziando il pubblico ed esaltandosi al massimo nell’infinita rivalità con Chris Evert che la ceca chiude a suo favore con 43 vittorie e 37 sconfitte.
Esempio di longevità e di disciplina, riesce a primeggiare con tre generazioni complete di tenniste vincendo 18 titoli del Grande Slam in singolare, 31 in doppio e 10 nel misto.
È la regina indiscussa di Wimbledon: vincerà 20 titoli, 9 in singolare, 7 in doppio e 4 nel misto. Ma saprà vincere anche 2 titoli in singolare al Roland Garros, 4 all’Open degli Stati Uniti e 3 all’Open d’Australia. Non riuscirà però mai a conquistare il Grande Slam sebbene sia l’unica tennista della storia vittoriosa in 6 Slam consecutivi. Dopo la sconfitta al Roland Garros del 1983 (allora primo Slam in calendario), vince i rimanenti 3 Slam dell’anno (Wimbledon, US Open e Australian Open) e poi i primi 3 Slam del 1984 (Parigi, Wimbledon e Flushing Meadows), perdendo in semifinale all’Australian Open contro la connazionale Helena Suková. Numero 1 del mondo per 332 settimane in singolare e 237 in doppio, ha formato con la statunitense Pam Shriver la più grande formazione di doppio della storia, unica a firmare il Grande Slam nel 1984.