Bloooog!
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Lavarsene le mani, tenersi lontano dal conflitto e dalla guerra, esserne coinvolti il meno possibile, minimizzare le conseguenze. Soprattutto gli interessi economici. Lo sport è tirato dentro al conflitto Russia-Ucraina – più giusto dire la criminale guerra di aggressione della Russia all’Ucraina – in quanto la sua organizzazione è di fatto una multinazionale globale.
Per quanto riguarda in particolare il calcio la Fifa è un organismo ibrido che sta a metà tra l’Onu (anzi ha addirittura più paesi iscritti dell’Onu, 211 contro193…) e la Coca Cola. Il pallone come veicolo di pace da una parte e 6/7 miliardi di dollari di fatturato dall’altra. Princìpi (sportivi) e Soldi, intesi come capisaldi fondamentali. Anzi, nell’ordine di importanza direi Soldi e Princìpi. L’equilibrio tra i due poli si chiama Politica. Ormai tirata sempre più, nel calcio mondiale, verso il polo degli interessi, dell’economia, del fatturato, del business come supremo arbitro di riferimento.
Detto che il Denaro non è certo lo “Sterco del Diavolo”, non può però il moloch del Fatturato mangiarsi del tutto i princìpi e sostanzialmente condizionare la politica. La neutralità della Fifa non può tramutarsi in un odioso e pilatesco lavarsene le mani. Anzi serve un indirizzo politico del tutto opposto, che la Fifa ha seguito fino a ora non autonomamente e spontaneamente, ma su pressione delle altre federazioni, escludendo la Russia dalle qualificazioni mondiali.
Ora però serve anche qualcosa in più. Serve che la Fifa vada oltre l’esclusione della Russia dai Play Off Mondiali e il rinvio a data da destinarsi di Scozia-Ucraina: la vincente dovrà affrontare la vincente di Galles-Austria per stabilire chi andrà a Qatar 2022. E’ umanamente impossibile però oggi chiedere ai giocatori ucraini che si preparino per giocare con la loro Nazionale. Oggi o tra un mese, due, tre. Nessuno di noi in questo momento sa quando finirà la guerra. Speriamo presto.
Ebbene io sono fortemente convinto che la Fifa in accordo con le federazioni di tutto il mondo e particolarmente di quelle già qualificate o in corsa per la qualificazione mondiale, dovrebbero dare all’Ucraina una speciale Wild Card per partecipare ai Mondiali come Nazionale in più. Cioè ammetterei l’Ucraina ai Mondiali in Qatar con uno speciale decreto Fifa, fondato sulla straordinarietà e soprattutto il principio del rifiuto assoluto della guerra.
Si intuisce ovviamente la grande l’importanza di ribadire oggi davanti al mondo il riconoscimento dell’Ucraina come Nazionale e soprattutto come Stato di diritto. Per noi tutti lo è, solo per Putin non lo è. E se una guerra impedisce alla rappresentativa di quel paese aggredito di giocare e partecipare al Mondiale, la Fifa e il mondo non se ne lavano le mani. Anzi si preoccupano loro stessi che quella Nazionale sia la prima a essere presente al Mondiale. Proprio perché il diritto all’esistenza e il diritto a un mondo in pace è primario ed è interesse globale salvaguardarlo. Vale per ogni uomo e vale anche per la Fifa, che del resto è prima di tutto un organismo democratico che dovrebbe odiare e combattere le prevaricazioni. Sarebbe un bellissimo segnale al mondo, pensiamo all’effetto dei avere in mondovisione l’Ucraina, paese aggredito da un invasore e martoriato dalla guerra.
Cerchiamo di non smantellare un sogno, un’idea con la banalità della regolarità della qualificazione e magari con l’enorme difficoltà di comporre ai Mondiali un calendario sghembo che stia sportivamente in piedi a causa di una nazionale in più arrivata in Qatar in maniera del tutto straordinaria. Senza aver completato il percorso delle qualificazione. 33 squadre invece delle 32 previste. Può spaventarci, di fronte a tutto quello che sta succedendo, un simile stupidissimo dettaglio?
Sono sicuro che gli esperti Fifa, eccezionali quando c’è da comporre un calendario a scovare le formule più incredibili per superare ostacoli del genere, troveranno la maniera di comporre un tabellone credibile e accettabile. E anche se dovesse avere qualche difetto pazienza, ce lo faremo andare bene.
Però portare in maniera del tutto straordinaria l’Ucraina ai Mondiali, secondo me sarebbe un segnale preciso al mondo. Il calcio non accetta la guerra e non se ne lava le mani. Fatelo per favore.
(Foto tratta da mondiali.it)