Quanta fatica per passare, ma alla fine l’Italia chiude la fase a gironi della Coppa Davis. La squadra guidata da Filippo Volandri ha chiuso la parte preliminare con tre successi per 2-1 con Brasile, Belgio e Olanda, avversari di certo non irresistibili, ma che ci hanno fatto capire come, anche in essenza di Jannik Sinner, gli azzurri possano vincere e difendere il titolo nella Final 8 di Malaga.
Umori contrastanti visto che a Bologna si sono visti sprazzi di classe come quelli offerti da Matteo Berrettini, ma anche dubbi preoccupanti riguardanti in particolare il doppio composto da Simone Bolelli e Andrea Vavassori, decisivo sì per conquistare il match ball contro il Belgio, ma apparso sottotono contro le altre coppie, decisamente più performanti di Joran Vliegen e Sander Gillé.
Una situazione che costringerà Volandri a fare le proprie valutazioni in vista della trasferta spagnola e decidere chi convocare e chi lasciare in vista della fase conclusiva, soprattutto complice il presumibile rientro di Jannik Sinner e Lorenzo Musetti, big della racchetta tricolore. Chiaramente molto dipenderà da quanto accadrà dal 19 al 24 novembre e soprattutto dall’avversario che uscirà dal sorteggio fra Argentina e Australia.
IL RIENTRO DI SINNER E L’INCOGNITA INFORTUNI
Per provare ad aggiudicarsi uno storico bis e mantenere in casa l’Insalatiera, sarà necessario avere il miglior Sinner per competere con squadre come Stati Uniti o Spagna, Sui campi veloci il 23enne di Sesto Pusteria è probabilmente il numero 1 al mondo senza che nessuno gli possa contendere la vittoria, se si eccettuano giocatori come Novak Djokovic e Carlos Alcaraz. Se è vero che il primo è già fuori gioco, il secondo potrebbe scendere in campo contro il leader della classifica ATP soltanto in finale, un motivo per cui l’Italia potrebbe arrivare a giocarsela almeno sino alla finale.
La presenza di Sinner è tutt’altro che scontata visto che mancano ancora due mesi e soprattutto la Final 8 sarà l’ultimo appuntamento di una stagione lunghissima e tortuosa per l’altoatesino. Sappiamo il suo attaccamento alla maglia azzurra e la dimostrazione è arrivata a Bologna quando ha raggiunto i compagni di squadra per fare il tifo contro l’Olanda. Il destino non è però soltanto nelle sue mani visto che gli infortuni sono sempre dietro l’angolo e, complice un’agenda fitta che lo porterà da qui alle Nitto ATP Finals, il rischio è alto.
L’obiettivo del team di Sinner è chiaro: chiudere il 2024 al primo posto in classifica per poi cercare di conquistare il trofeo in programma a Torino. Una competizione che richiede grandi energie e che arriva proprio a ridosso della Davis motivo per cui, anche in caso di trionfo, Sinner potrebbe chiedere a Volandri una piccola pausa e lasciare spazio ai compagni. Difficile che ciò accada, però prima di dare per scontato che Sinner sia in campo a Malaga serve grande cautela.
IL RITORNO DI BERRETTINI E IL BALLOTTAGGIO CON MUSETTI PER IL 2° SINGOLARISTA
Tra le note più belle della fase a gironi vi è senza dubbio il ritorno di Matteo Berrettini, tutto grinta e cuore. Il 28enne romano aveva già dimostrato lo scorso anno di tenere particolarmente a questa competizione tanto che si era presentato a Malaga nonostante l’infortunio e l’impossibilità di scendere in campo. Quel trionfo era anche merito suo, avendo consentito al movimento di crescere negli anni precedenti e giungere sino a un successo atteso 47 anni.
Forse più di altri colleghi questa competizione è disegnata sul suo corpo e la possibilità di giocare su un campo indoor rende ancora tutto più appetibile. Il servizio preciso e la risposta potente di dritto lo rendono un giocatore temibile anche in vista della Final 8, soprattutto dopo l’energia sprigionata nel corso della tre giorni a Bologna dove ha sempre portato a termine il proprio compito, vincendo tutti e tre i match in programma.
Ciò rende più complicata le scelte di Filippo Volandri che sarà letteralmente posto di fronte al cosiddetto “imbarazzo della scelta”: mantenere Berrettini come secondo singolarista oppure affidare il tutto a Lorenzo Musetti? Guardando la classifica e i traguardi raggiunti in stagione non ci sarebbero dubbi visto che il 22enne di Carrara ha conquistato le semifinali a Wimbledon e il bronzo alle Olimpiadi, tuttavia ha faticato parecchio quando si giocava sul cemento o sul veloce. Dall’altra parte Berrettini si è dimostrato incostante, complice anche i numerosi infortuni che lo hanno tormentato e quel ritorno in campo a tutti gli effetti solo nel 2024. Il capitano dovrà decidere su chi puntare e a quel punto non si potrà tornare indietro, soprattutto considerato che se il capitolino starà bene, sull’indoor sarà impossibile escluderlo.
LE PERPLESSITA’ SUL DOPPIO E IL POSSIBILE CAMBIO IN VISTA DELLA FINAL 8
Il tasto dolente della fase a gironi è stato senza dubbio il doppio composto da Simone Bolelli e Andrea Vavassori, sulla carta uno dei più forti al mondo. Le finali centrate agli Australian Open e al Roland Garros li hanno resi una costante di questa Nazionale e il loro contributo lo hanno offerto contro il Belgio quando serviva imporsi per evitare un’inaspettata eliminazione. Il 38enne bolognese e il 29enne hanno risposto presente, però troppe durante l’anno ha tradito le aspettative, soprattutto nelle sfide più importanti, come accaduto a Wimbledon e alle Olimpiadi dove arrivavano da favoriti e sono stati eliminati al primo turno.
Cadute che hanno fatto grande rumore e che si sono aggiunte alle sconfitte patite contro Rafael Matos (ex numero 1 al mondo) e Marcelo Melo prima e con Wesley Koolhof e Botic van de Zandschulp poi mettendo tutto in dubbio. A questo punto Volandri potrebbe prendere una decisione e scegliere di convocare soltanto singolaristi, aggregando alla squadra uno fra Matteo Arnaldi e Flavio Cobolli oltre a Lorenzo Sonego. Con l’ingresso del torinese si aprirebbero le possibilità di creare una coppia all’occorrenza con Lorenzo Musetti così come eventuale sperimentare un tandem composto da Jannik Sinner e Matteo Berrettini, un rischio forse troppo eccessivo per esser provato in Final 8 e soprattutto eccessivamente dispendioso a fronte di una serie di sfide da affrontare in meno di una settimana.
ARNALDI-COBOLLI E LA STAFFETTA PER IL TERZO SINGOLARISTA
Visto che la squadra è composta da cinque giocatori, sarebbero almeno tre i “singolaristi” da portare in Spagna. Anche perché c’è la possibilità di farli ruotare durante la settimana di gioco (per le squadre che arrivano fino alla finale) ed evitare così spiacevoli sorprese. Lo scorso anno fu il turno di Matteo Arnaldi e ciò sarebbe dovuto accadere a Bologna, se non fosse che il 23enne di Sanremo si è infortunato alla caviglia dovendo rinunciare dopo la vittoria sofferta con Thiago Monteiro. Proprio quel successo, condito dalla necessità di dover combattere con il proprio avversario oltre che con il dolore, ha mostrato ancora una volta come Arnaldi sia un uomo da Davis, di quelli che nessuna squadra vorrebbe privarsene.
La sfortuna si è messa però di traverso ed ecco il tanto atteso ingresso di Flavio Cobolli, altro talento della “Giovine Italia” che si sta prendendo il tennis mondiale. Il toscano ha mostrato colpi ancor più sorprendenti del collega nel massimo circuito dopo il raggiungimento degli ottavi agli US Open, eppure in una squadra così piena di talento fa fatica a trovare spazio in condizioni normali. L’inesperienza si è fatta sentire contro Zizou Bergs, tuttavia contro il ben più accreditato Tallon Griekspoor è arrivata una vittoria convincente che lo mette in competizione con Arnaldi. Ancora una volta un grattacapo per Volandri, frutto di un eccesso di abbondanza. Un problema che tutti i capitani vorrebbero e che, considerate le attuali condizioni, potrebbe spingerlo a rinunciare agli specialisti e presentarsi con un quintetto di giovani rampanti “singolaristi”.