Si riuniscono in casa del ginnasiarca svizzero, Rudolf Obermann, il dottor Luigi Balestra, i conti Luigi Franchi di Pont ed Ernesto Riccardi di Netro, il cavalier Filippo Roveda, l’ingegner Cesare Valerio e l’avvocato Lorenzo Savoldi. Si decide in quella sede di dar vita alla prima società sportiva italiana. Il 9 giugno dello stesso anno nasce la Reale Società Ginnastica di Torino. È la nascita ufficiale dello sport in Italia.
I soci fondatori furono 84; fra gli iscritti re Carlo Alberto, gli eredi, tutti i reali. La palestra di riferimento è nei pressi del Valentino. Gli scopi della società sono civili: dalla diffusione degli esercizi ginnici all’organizzazione di una scuola gratuita per fanciulli, fino alla formazione di allievi istruttori. Così nasce la ginnastica, ben 17 anni prima dell’Unità d’Italia.
Rudolf Obermann, nato a Zurigo il 3 luglio 1812, è uno studioso di educazione fisica. Nel 1833 è chiamato a Torino dal generale dell’esercito, il conte Cesare di Saluzzo, Ministro della Guerra nel Regno di Sardegna, con l’incarico di curare la preparazione fisica degli allievi dell’Accademia Militare di Torino. Obermann dà vita a una vera e propria scuola che si allarga dalla sfera militare a quella scolastica, sociale, educativa e poi anche agonistica.
Lo svizzero stabilisce rapidamente i metodi, basati sulla ginnastica tedesca codificata verso la fine del ‘700, e riceve ben pesto l’incarico di direttore della scuola di Artiglieria del Castello di Valentino poi, quello di responsabile dello sviluppo fisico dei principi reali. La sua carriera lo condurrà fino ai titoli di Maestro capo della Ginnastica Militare e della Regia Accademia Militare.
Sotto i suoi insegnamenti si formano molti dei protagonisti che diffondono e sviluppano tale disciplina negli anni avvenire.
La ginnastica avrà una sua federazione nel 1969, in seguitotoccherà al ciclismo nel 1885, al canottaggio nel 1888, al tiro a segno nel 1894, all’atletica leggera e, infine, all’automobilismo e al calcio nel 1898.