La Coppa Davis torna a Bologna a 29 anni di distanza dalla sua ultima esibizione nel capoluogo dell’Emilia-Romagna. Sarà la città felsinea ad ospitare infatti, dal 16 al 18 settembre prossimi, il girone degli azzurri nelle Finals del prossimo settembre. E’ ancora molto presto per le convocazioni del capitano Filippo Volandri, ma gli appassionati possono pregustare l’opportunità di ammirare Matteo Berrettini, Jannik Sinner, Fabio Fognini, Lorenzo Sonego o Lorenzo Musetti, decisivo nello spareggio di Bratislava contro la Slovacchia al suo debutto in singolare in nazionale. Il ritorno della Coppa Davis a Bologna potrebbe anche trasformarsi in un’occasione speciale per l’uomo più di casa di tutti, Simone Bolelli, e in un portafortuna per l’Italia.
Dal 2019 il formato della principale manifestazione mondiale a squadre del tennis maschile è cambiato, passando a un tabellone finale a gironi. E da quest’anno ci saranno altre novità: le nazioni qualificate sono 16 e non più 18, divise in quattro gruppi da quattro, di scena in altrettante città di altrettante nazioni diverse. Le prime due di ogni gruppo si qualificano per i quarti di finale.
I precedenti a Bologna
In passato l’Italia ha giocato cinque volte in Coppa Davis a Bologna e ha sempre vinto. Il primo incontro risale al 1937, un 5-0 con poca storia al Campo centrale del Littoriale, l’impianto polisportivo inaugurato nel 1926 e allora tra i più moderni d’Europa. Progettato dall’ingegnere Umberto Costanzini e dall’architetto Giulio Ulisse Arata, l’impianto rappresentava il paradigma del nuovo rinascimento urbano voluto dal ras del fascismo bolognese Leandro Arpinati, allora presidente della Federazione Italiana Gioco Calcio (FIGC). Sui campi da tennis dell’impianto, che oggi è lo stadio Renato Dall’Ara, l’Italia ha eliminato per 5-0 il Principato di Monaco senza perdere nemmeno un set. In quell’occasione ha debuttato in Coppa Davis il bolognese Giovanni Canepele, detto Vanni, tre volte campione italiano e futuro capitano della nazionale azzurra di Davis, allora anche giocatore di pallacanestro in Serie A.
Nel 1952, sulla terra del Virtus Tennis Bologna, l’Italia supera 4-1 la Gran Bretagna. Grandi protagonisti della sfida Rolando Del Bello, nel momento migliore della carriera, e Fausto Gardini, tra i primi idoli tennistici italiani, che proprio in quel 1952 aveva debuttato in Coppa Davis. Gardini e Del Bello hanno vinto tutti i quattro singolari contro Tony Mottram, ex finalista in doppio a Wimbledon, e Geoffrey Paish, allora tennista part-time diventato poi uno dei più influenti dirigenti nello sport britannico del secondo dopoguerra. La vittoria ha condotto gli azzurri alla semifinale europea, in un percorso terminato con la finale interzone in Australia. Quattro anni dopo, nel 1956, l’Italia è tornata a Bologna sempre per i quarti di finale della zona europea. Beppe Merlo, l’inventore del rovescio bimane, Nicola Pietrangeli e Orlando Sirola battono 4-1 la Danimarca che ottiene l’unico punto con Kurt Nielsen, nonno di quel Frederik Nielsen vincitore del titolo di doppio a Wimbledon 2012 in coppia con Jonathan Marray. Merlo conquista il punto decisivo nel
quarto incontro contro Torben Ulrich, più noto poi come padre di Lars, batterista del gruppo rock dei Metallica.