La prima volta che ha varcato la soglia del Monte Carlo Country Club, Felix Auger-Aliassime occupava la 175esima posizione del ranking mondiale. Oggi, a poche ore dalla super sfida con l’altra star della Next Gen Alexander Zverev, il canadese si presenterà sul Campo Ranieri III da n.33 al mondo.
Un talento precoce sotto ogni punto di vista Auger (è diventato il più giovane semifinalista del del Masters 1000 di Miami), dotato di una fisicità prorompente e di un temperamento degno di un veterano. Tuttavia, non è soltanto la rapidità con cui il canadese è riuscito a scalare il ranking ad impressionare, ma anche la vastità della sua neonata fanbase. Su Instagram conta già 109mila followers, mentre su Twitter quasi 30mila; numeri destinati a crescere ancora, proprio come il suo tennis.
Ti aspettavi tutta questa popolarità all’improvviso? È difficile gestirla?
“Penso che la cosa sia iniziata gradualmente. Non è successo all’improvviso. Ho iniziato a diventare popolare nella mia città poi a livello provinciale ed infine internazionale. Anche se son giovane, è già da qualche anno che ci convivo, anche se è vero che adesso il tutto è su più ampia scala. Alla fine sono sempre me stesso, ho la stessa routine, quindi non è un problema”.
Dove hai imparato a giocare così bene sulla terra rossa?
“Tennis Canada ha dei campi in terra battuta nel nostro National Tennis Centre quindi ho iniziato ad approcciarmi alla superficie da juniores. Crescendo ho giocato spesso in Sud America e in Europa. Sono stato anche a Cap d’Ail, Beaulieau, Eze… Mi piace molto come superficie e adesso che sono pro ed ho iniziato a vincerci mi trasmette tanta fiducia. Sarò sicuramente in grado di vincere su ogni superficie”.
Quindi adesso preferisci il cemento o la terra?
“Penso sia un 50/50. Si potrebbe fare la stessa domanda a Zverev, ha vinto tornei importanti su cemento, terra e persino erba. Penso che abbiamo stili simili, il tennis odierno è pieno di giocatori come lui. È difficile rispondere ma credo di poter vincere su entrambe le superfici”.
Come mai non hai giocato Wimbleodn lo scorso anno?
“È stata una scelta personale, volevo crescere ed acquistare maggior fiducia sulla terra battuta. A Wimbledon avrei dovuto giocare le qualificazioni, quest’anno invece spero di entrare direttamente come testa di serie. In ogni caso, quest’anno ci sarò.
Hai mai giocato a Wimbledon da juniores?
“ Sì, una volta. Ho raggiunto i quarti e perso da De Minaur”.
Qualche giorno fa Nadal ha parlato molto bene di te, come ti fa sentire?
“Da piccolo guardavo sempre i suoi match in TV e mi sembrava irraggiungibile, il fatto che mi conosca e parli addirittura di me è incredibile. Adesso dovrò lavorare duro, proprio come ha fatto lui alla mia età”.