Parlare di bandiere, come si è fatto a proposito dello struggente addio di Totti, è quasi grottesco. Se un ragazzo minorenne decide di affidare la sua vita professionale a Raiola è scontato che la sua scala di valori avrà parametri quasi esclusivamente finanziari.
Non conosco i genitori di Donnarumma, ma immagino che abbiano avuto un peso decisivo nelle scelte del figlio. Scandalizzarsi non ha senso. Ibrahimovic ha cambiato mille maglie vincendo ovunque senza mai battere la mano all’altezza del cuore. Donnarumma ha fatto la stessa scelta rischiando anche qualcosa perché ci può essere il vento che comincia a soffiare al contrario, come in tutte le cose della vita.
Il buon Gigio ha scelto di non essere amato: mi piacerebbe sapere quanto c’è del suo.
Enrico Maida