Siamo nati per soffrire. Non fai in tempo a gioire perché Jannik Sinner porta per la prima volta un italiano alle semifinali del Masters nato nel 1970 e ritargato ATP Finals che il Profeta dai capelli rossi accusa un problema alla schiena sul 6-2 4-5 contro Holger Rune fondamentale per il piccolo diavolo danese e per Novak Djokovic. Che per la prima volta dal 2019 rischia di non qualificarsi alle semifinali del Super 8, dopo 6 urrà, co-record con Federer. Lo salva il nuovo eroe dello sport italiano che, alla fine, si aggiudica il terzo match, su tre.
STORIA
Il primo italiano a far capolino nel torneo fra i primi 8 del mondo era stato Adriano Panatta nel 1975 a Stoccolma, battuto da Orantes, Nastase ed Ashe, poi, nel 1979, a New York, Corrado Barazzutti aveva perso con Dibbs, Gottfried e Ramirez. Solo nel 2019, a Londra, Matteo Berrettini, aveva vinto il primo match di un azzurro: dopo i ko con Djokovic e Federer, aveva firmato il 7-6 6-3 con Dominic Thiem. Ci era tornato nel 2021, a Torino, ma s’era ritirato sul 6-7 0-1 con Sasha Zverev. Gli era subentrato, da riserva, proprio Sinner che aveva dominato per 6-2 6-2 Hurkacz e aveva perso 6-0 6-7 7-6 contro un Medvedev annoiato e sbadigliante.
TRAGEDIA GRECA
Dopo 10 schiaffi di fila, Stefanos Tsitsipas ha forse trovato il modo più perfido per fare finalmente un dispetto a re Nole I di Serbia: dopo il ko contro Sinner, s’è ritirato dopo 3 games contro Rune, regalandogli il successo, scombussolando il gruppo verde e lanciando contro il Campione di gomma la riserva Hurkacz, famoso guastatore col servizio-bomba da 1000 ace a stagione, che a Novak è sempre stato indigesto. Ma, a dispetto dei 24 ace del polacco sul veloce indoor in altura di Torino, lo doma comunque per la settima volta su sette, ma cede il secondo set al tie-break: niente automatiche semifinali, a quota 2-1 nel girone, rischia l’esclusione da parte di Rune, mentre Sinner, avanza subito perché, anche perdendo col piccolo diavolo danese, sull’eventuale 2-1, passa in virtù del testa a testa con il serbo di martedì.
RAGAZZI
Hurkacz nega il favore a Sinner, amico e compagno di doppio: “Se l’è meritato da solo vincendo due partite”. Novak fa buon viso a cattivo gioco: “Stasera non guarderò tennis, magari seguirò il punteggio, la priorità sono i miei figli che arrivano a Torino e voglio coccolarli. Il mio lavoro è finito, la prossima settimana è importante per la mia nazione, vorrei vincere la Davis con la Serbia”. I leoncini stanno braccando il vecchio leone anche nel territorio di caccia regno preferito: “Per Jannik sapere che è già qualificato è un gran sollievo. Conoscendolo cercherà di vincere ogni match. Con Rune sarà un match fra due grandi protagonisti di una rivalità di oggi e di domani. Nessuno vuole perdere contro l’altro, figurati al Masters. Insieme ad Alcaraz già da oggi e in futuro saranno i giocatori che sosterranno questo sport”.
PAURA
I 13mila del PalaAlpitour e mezza Italia a casa davanti alla tv soffrono in silenzio. Dopo un primo set perfetto di Jannik, Holger lo spavaldo lascia la trincea a fondocampo e scatta a rete come faceva il suo coach, Bum Bum Becker. Ma recupera solo quando l’italiano comincia a toccarsi insistentemente la schiena, cala al servizio e svirgola di rovescio, fino a sbagliarne tre di fila e a concedere il 7-5. Punteggio pericolosamente simile a Montecarlo, il secondo match perso contro “il nuovo Connors” dopo Sofia l’anno scorso. Ma, dribblata la palla-break sul 3-4 col servizio, Sinner torna Sinner a forza di risposte, una memorabile demi-volée e i suoi rovesci. E per 6-2 5-7 6-4 sfata anche il tabù Rune.
Vincenzo Martucci (Tratto dal messaggero del 17 novembre 2023)