Cerezo, Mannini e Vialli firmano la tripletta che consente alla Sampdoria di battere il Lecce in casa e assicurarsi matematicamente il primo scudetto della storia con una giornata d’anticipo sulla fine del campionato. Ad assistere alla sfida di Marassi 48.487 spettatori tra paganti e abbonati.
Fu un campionato travolgente. La Samp andò in testa il 28 ottobre, sconfiggendo il Milan nello scontro diretto, e vi rimase sino al 6 gennaio quando subì l’aggancio dei rossoneri e dell’Inter (battuto per 3-1 nell’ultimo turno dell’anno solare). Proprio i nerazzurri portarono a casa il titolo d’inverno, con l’esiguo margine di due punti. Il ritorno doriano in vetta avvenne il 17 febbraio, in ragione della vittoria interna con la Juventus e del pareggio nerazzurro all’Olimpico con la Roma. A distanza di ventuno giorni, il Milan cadde per 2-0 al Ferraris ritrovandosi a meno 3. La Sampdoria proseguì senza troppi intoppi, sino al decisivo mese di maggio in cui vinse a San Siro spedendo l’Inter a meno 5. Per la matematica certezza, si dovettero attendare altre due settimane e il 3-0 casalingo sul Lecce. Importante fu il contributo di Vialli e Mancini, con il primo che risultò capocannoniere (con 19 reti all’attivo).
L’undici che scese in campo quel giorno era composto da Pagliuca, Mannini, Katanec, Pari, Vierchowod, Pellegrini, Lombardo, Cerezo, Vialli, Branca e Dossena. Era assente Roberto Mancini per squalifica.