“La Juventus ha giocato da Juventus, sicura come sempre, solida in tutti i reparti, molto concentrata, padrona del campo e del gioco, ma anche fortunata come nel caso del palo di Keita che avrebbe potuto cambiare i connotati alla partita. Il grande merito è senza dubbio dei giocatori bianconeri, ma anche di Massimiliano Allegri che pretende sempre una squadra corta tra i reparti, quadrata e compatta. Il grande merito di Allegri è quello di riuscire a leggere in maniera inequivocabile l’evoluzione della gara per incartare gli avversari e annientarli”.
Domenica c’è da piazzare il secondo tassello del triplete, ovvero la conquista dello scudetto che passa per la gara casalinga contro il Crotone. “Nelle ultime 7 giornate di campionato il Crotone è la squadra che ha fatto più punti. E’ in salute, ha recuperato tantissimo e lotta a distanza con l’Empoli per evitare la retrocessione. Sulla carta non ci dovrebbero essere problemi, ma la Juventus dovrà assolutamente dimenticare le feste dei giorni scorsi”.
La Lazio comunque esce dalla finale di Coppa Italia a testa alta. Che giudizio dai alla squadra di Lotito? “Lotito è un presidente concreto; uno che non fa sognare i tifosi, ma che riesce sempre a dare corpo a squadre più che dignitose. Simone Inzaghi poi ha saputo plasmare alla perfezione il materiale umano e tecnico di cui dispone. E’ un buon allenatore, uno dei pochi che è riuscito ed emergere senza gavetta e a fare meglio del fratello. Certo allenare il Milan deve essere più difficile che allenare la Lazio, ma nessuno può togliergli i meriti che è riuscito a conquistarsi sul campo”.
Beccantini: “Allegri maestro nell’incartare gli avversari”
La corsa al triplete è iniziata per la Juventus nel migliore dei modi. Ne parliamo con Roberto Beccantini dopo la vittoriosa finale di Coppa Italia che i bianconeri hanno conquistato per il terzo anno di fila battendo la Lazio per 2-0.