dal nostro inviato a Roma.
Foto della nostra inviata a Roma – Marta Magni
I nuvoloni grigi del cielo romano sono portatori di sventura. Gli uccelli volano bassi, la pioggia non arriva ma il meteo del doppio azzurro è tempestoso. La sconfitta netta contro Marcelo Arvelo e Mate Pavic per 6-2 7-6(5) fa male, molto male. Inattesa, con un Simone Bolelli sottotono, soprattutto col dritto. Vavassori ha provato ad arginare le falle, prodigandosi con incroci a rete da vero specialista, ma non è bastato. Peccato, perché fino a oggi i due italiani hanno dimostrato forma e affiatamento.
GEMELLI DIVERSI
Il doppio azzurro, al netto della sconfitta di oggi, è molto unito. Bolelli a remare dal fondo, Vavassori doppista puro, brillante negli scambi a rete. Si passano dieci anni di età – il bolognese è nato nel 1985, il torinese ha 29 anni – una distanza che in campo non si vede. E nemmeno fuori. Il duo ha ottenuto discreti risultati, quest’anno la finale degli Australian Open e quella di Buenos Aires, la semifinale di Indian Wells e Rio de Janeiro, i quarti a Montecarlo e Madrid e la semifinale di oggi a Roma. Nel 2023 hanno centrato la semifinale a Umago e Halle. Manca però un titolo e il boccone da ingoiare oggi agli Internazionali romani è molto amaro.
VITTORIE E RIMPIANTI
Entrambi vantano una lunga carriera in doppio, ma con partner sempre diversi. Fino all’anno scorso, quando si sono trovati come due amici che non si conoscono e poi scoprono di avere molto in comune. Bolelli nei giorni scorsi ha spiegato che i risultati in doppio non sono una rivalsa per quanto non ha raggiunto in singolare, ma è difficile credergli fino in fondo. Gli infortuni che ne hanno infestato la carriera sono molti e il suo tennis poteva arrivare molto più lontano di un terzo turno a Wimbledon e al Roland Garros e una finale nel torneo 250 di Monaco di Baviera. Ecco perché oggi la delusione è forte.
COME SARA E JAS
Oggi a seguire la coppia azzurra sul Centrale spiccavano in prima fila Sara Errani e Jasmine Paolini, che domani giocheranno la finale del 1000 romano. Gli incroci della carriera seguono un giro strano, avvicinando le persone in maniera casuale solo in apparenza. Anche le due azzurre, come Vavassori e Bolelli, si sono trovate nel 2023 dopo anni e anni di carriera vissuta separatamente e ora si intendono a meraviglia. La vincitrice del WTA 1000 di Dubai dalla linea di fondo e la finalista del Roland Garros 2012 a inventare a rete. Con l’occasione di alzare il trofeo, come già fatto da Sara nel 2012 in coppia con Roberta Vinci, per lasciare un segno che certifichi la loro unione per nulla casuale come quella di Simone e Andrea.