Domenica 21 luglio alle 7.05 italiane (le 14 locali) si giocherà a Sapporo l’ultimo test-match del tour estivo nel Pacifico dell’Italia Maschile di rugby, con il Giappone la rivale diretta numero uno, insieme alla Georgia, nel ranking mondiale e nell’attuale momento storico dell’Italrugby.
Gli Azzurri scenderanno in campo con l’obiettivo di chiudere nel modo migliore la stagione, ma non sarà una partita facile, anche perché di fronte c’è una squadra molto diversa da quelle affrontate fino a questo momento, Samoa e Tonga. Il Giappone infatti ha un gioco molto rapido, soprattutto in attacco e un allenatore come Eddie Jones, un grande tecnico e un grande stratega che sicuramente avrà messo nel mirino questa partita, preparandola nei minimi dettagli, specie dopo la recente sconfitta subita lo scorso 13 luglio con la Georgia 23 a 25. Una partita decisa da un cartellino rosso a Kanji Shimokawa al 18′ per un placcaggio alto.
“Non credo assolutamente che abbiano perso fiducia nei propri mezzi, anzi. Credo che l’ultima sconfitta del Giappone – ci dice in conferenza stampa da Auckland Manule Zuliani, giovane combattivo flanker azzurro, (24 anni, 1,88 m per 111 kg) – darà loro una grande voglia di rivincita.” E poi aggiunge, “Dal nostro punto di vista, siamo migliorati nella fisicità nella seconda partita; questo credo sia stato uno dei nostri punti a favore con Tonga”.
Una partita incerta
Sebbene la statistica sia a favore degli Azzurri ( 7 vittorie azzurre contro le 2 del Giappone), la partita si annuncia tutt’altro che scontata, come ha spiegato Monty Ioane autore delle tre mete proprio con i Giapponesi nell’ultimo match giocato a Treviso prima dei Mondiali ( e vinto dagli Azzurri con il punteggio di 42-21): “Chiaramente all’inizio del tour il nostro obiettivo era di vincere tutte e 3 le partite che avremmo giocato, purtroppo non è andata così e la sconfitta con Samoa ha complicato i piani. Per questo la sfida con il Giappone è ancora più importante: sappiamo che dobbiamo assolutamente vincere”. Ma “preoccupa” la fama del loro allenatore, il carismatico e controverso Eddie Jones conosciuto per il suo stile di allenamento duro e esigente; un perfezionista che cura ogni dettaglio, dalla preparazione atletica alla tattica di gioco.
Il ritorno alle origini di Eddie Jones
Quello di Eddie Jones, il diavolo della Tasmania con due occhi che ti inchiodano, è un ritorno nella conduzione dei Brave Blossoms (si chiamano così, Fiori coraggiosi, i Nazionali nipponici da quando Kenichi Ohmae, noto studioso e accademico giapponese, scelse per loro questo nome per rappresentare lo spirito combattivo e la tenacia dimostrati dalla squadra durante la Coppa del Mondo di Rugby del 1991).
Nato a Burnie in Tasmania (Australia) nel 1960, Jones rugbista gioca seconda linea, vestendo le maglie di Sydney University e Randwick senza mai raggiungere la nazionale australiana maggiore. Nel 1983 si trasferisce in Inghilterra, dove continua a giocare a livello semiprofessionistico per 12 stagioni. Ma la svolta nella sua carriera avviene nel momento in cui decide di diventare allenatore.
La sua carriera da tecnico inizia proprio in Giappone, dove guida la nazionale nel 1996. Successivamente lavora come assistente tecnico del Sudafrica campione del mondo nel 2007. La consacrazione arriva nel 2015, quando è nominato allenatore della nazionale inglese che lascerà nel 2022 dopo un periodo di risultati meno positivi per assumere nel 2023 l’incarico di CT della nazionale australiana con l’obiettivo di riportarla ai vertici del rugby internazionale. Tuttavia dopo una serie di sconfitte deludenti, tra cui la mancata qualificazione diretta alla Coppa del Mondo 2023, Jones si dimette nel novembre dello stesso anno. Nel 2024 il ritorno in Giappone.
Alcuni dei traguardi più importanti di Eddie Jones come allenatore:
Allenatore dell’Australia: ha guidato l’Australia alla finale della Coppa del Mondo di Rugby 2003; ha vinto il Tri Nations Championship quattro volte (1998, 1999, 2001 e 2003).
Allenatore del Giappone: ha guidato il Giappone alla storica vittoria contro il Sudafrica nella Coppa del Mondo di Rugby 2015; ha portato il Giappone al miglior piazzamento di sempre alla Coppa del Mondo di Rugby (quarti di finale nel 2019).
Allenatore dell’Inghilterra: ha vinto il Sei Nazioni tre volte (2016, 2017 e 2020); ha portato l’Inghilterra alla finale della Coppa del Mondo di Rugby 2019.
Il rugby in Giappone
La popolarità del rugby in Giappone è cresciuta notevolmente negli ultimi anni, specie dopo la Coppa del Mondo di Rugby 2019 che si è tenuta proprio nell’Isola del Sol Levante. La nazionale giapponese, soprannominata “Brave Blossoms”, ha ottenuto un grande successo durante il torneo, raggiungendo i quarti di finale e battendo squadre storiche come l’Irlanda e la Scozia.
In Giappone, attualmente, ci sono più di 125.000 tesserati che praticano rugby a 15, distribuiti in 3.631 club ufficiali (il più antico è il Keio University RFC, fondato nel 1899), dato che rende l’isola del Sol Levante la quarta nazione al mondo per numero di tesserati, alle spalle di Inghilterra, Australia e Nuova Zelanda. Lo si gioca in oltre 10.000 scuole e ogni anno, dal 1917, si svolge il Torneo Nazionale di Rugby per Scuole Superiori.
Il Sapporo Dome
Il test-match verrà giocato al Sapporo Dome, uno stadio polivalente munito di cupola retrattile con una capienza di 41.484 spettatori per le partite di rugby. È uno degli stadi di rugby più moderni del Giappone ed è stato utilizzato per ospitare diverse importanti partite internazionali, tra cui la Coppa del Mondo di Rugby 2019. ( https://www.sapporo-dome.co.
Laggiù è estate, le previsioni danno 31 gradi di massima e 23 di minima con un clima nuvoloso con brevi piogge e un’umidità tale da rendere la temperatura percepita più fastidiosa. In Italia saranno le 7 del mattino quando Sky trasmetterà in diretta la partita su Sky Sport Arena (canale 204) e in streaming su NOW.