Muore a Rouen in Francia, a soli 53 anni, Jacques Anquetil, grande ciclista francese degli anni sessanta capace di vincere cinque Tour de France (1957 e dal 1961 al 1964), due Giri d’Italia (1960 e 1964) e una Vuelta di Spagna (1963).
Anquetil, nato in Normandia a Mont-Saint-Aignan, l’8 gennaio 1934, ha un temperamento ribelle, un carattere forte, e una predisposizione naturale per andare in bicicletta. Ha due leve da gazzella che sembrano le lancette di un cronometro, ma è anche resistente e dotato di una straordinaria capacità di recupero. Si mette in mostra nel 1957 quando, pur senza una grande esperienza, si mette in mostra al Tour de France dimostrando qualità di scalatore superiore alla media e soprattutto un eccezionale talento di passista. Sulle pendici dei Pirenei, sull’Aubisque, rischia la disfatta, poi però arriva una cronometro massacrante di 66 km da Bordeaux a Libourne e lui sale in cattedra stritolando tutti i rivali possibili.
Si ripeterà al Tour altre quattro volte consecutive, dominando la Grande Boucle dal 1961 al 1964. Al Giro non è da meno: è secondo nel 1959 ma trionfa nell’edizione del 1960, dopo aver stretto i denti sul Gavia. La seconda volta che vince, nel 1964,gli vale la storica doppietta Giro-Tour.
Le corse di un giorno invece non sono il suo pane quotidiano. L’unica perla che brilla nel suo palmarès è una Liegi-Bastogne-Liegi vinta nel 1966 e un paio di semiclassiche come la Gand-Wevelgem del 1964 e la Bordeaux-Parigi del 1965. Al Mondiale partecipa 14 volte (7 volte tra i primi 10), ma non va oltre il secondo posto al Nürburgring nel 1966.
Quando è commissario tecnico della nazionale francese, comincia la sua lotta contro un tumore maligno che lo colpisce allo stomaco. Anquetil affronta di petto anche questa terribile sfida che però non potrà sconfiggere. Nel cuore dei tifosi francesi rimpiazza Luis “Louison” Bobet e resiste fino all’avvento del grande Bernard Hinault.