Vittoria in Brasile per Verstappen, in una corsa piena di caos, dopo due sorpassi a Hamilton, poi penalizzato di 5” e privato del terzo posto. Secondo Gasly, terzo Sainz. La McLaren non era fra le prime tre dal 2014. Le Ferrari di Vettel e Leclerc si sono toccate ed eliminate quando erano quarta e quinta. Ultimo episodio di una seconda parte di stagione in cui i due piloti hanno messo la loro rivalità davanti agli interessi della scuderia. Miglior piazzamento in carriera per Giovinazzi: quinto.
“La pirlata” titola la Gazzetta dello sport in prima pagina; Repubblica preferisce “Gli scoppiati”, La Stampa “disastro rosso”.
Come un bambino. Vettel, per qualche verso, si comporta all’improvviso come un bimbo al quale viene tolto il giocattolo e come un bimbo reagisce. Gesti da pista simili a strilli rabbiosi. Niente che abbia a che fare con una padronanza che peraltro manifesta quando ciò che sta tra le sue mani e attorno a lui non comporta un disordine improvviso. | Giorgio Terruzzi, Corriere della sera
Esistono solo tre possibilità. A) Uno dei due prende il sopravvento sull’altro, in modo così evidente da rendere impossibile il confronto diretto: difficile. B) I due, che continuano a definirsi maturi, ma intanto si fanno la guerra (cosa inevitabile, i grandi piloti devono essere egoisti), vengono messi in riga come a scuola per tutto l’anno: complicato e castrante. C) Uno dei due saluta la compagnia e porta armi e bagagli da un’altra parte. Può essere solo Vettel: ha 32 anni contro i 22 di Leclerc e costa 15 volte di più. | Gianluca Gasparini, la Gazzetta dello sport
Esistpiù.
Addio romanticismo. Binotto ha sempre detto che è «un problema bello da gestire quello di due piloti forti» ma stavolta è meno romantico: «Siamo delusi, i due piloti si devono rendere conto che hanno danneggiato l’intera squadra. Erano liberi di gareggiare, però sono piccoli.
Tratto da www.loslalom.it
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