Jannik Sinner inarrestabile. L’altoatesino dirompente più che mai, ancora con quel Daniil Medvedev battuto poche settimane fa a Pechino e a Vienna. Sinner dimostra di essere sempre più maturo, sempre più sereno e consapevole delle proprie capacità. Insomma, sempre più tosto. Nel loro nono scontro diretto, a Torino impone la sua legge e lo supera 6-3 6-7(4) 6-1 dopo due ore e mezza di gioco, conquistando un successo storico: a 22 anni sarà il primo italiano di sempre all’ultimo round delle ATP Finals.
Un match impeccabile per Jannik che continua a crescere partita dopo partita, sempre più lucido e autorevole, soprattutto nella scelta delle soluzioni da adottare per sorprendere un Medvedev insidioso, certo, ma che non riesce a scostarsi dal suo martellamento da fondo, tremendamente uguale, tremendamente meccanico. Ma il meccanismo prima o poi si inceppa ed ecco che il moscovita a volte perde clamorosamente il controllo dei colpi e alcuni passaggi a vuoto gli costano caro. L’azzurro invece non si scompone. Capisce di dover sottrarsi al pressing asfissiante dell’avversario e comincia a variare, ad estrarre dal cilindro smorzate velenose e, soprattutto, a verticalizzare.
Dopo un primo set solido seppur un po’ ballerino al servizio (solo il 50% di prime palle) e vinto 6-3, in cui si salva dal break e lo impone subito dopo all’avversario, l’azzurro non riesce a contenere Daniil al tie-break del secondo. Il russo disputa una frazione pressoché perfetta, sale in cattedra al servizio con un’ottima percentuale di prime palle (81%) , mantiene salda la concentrazione e gioca i punti decisivi in modo impeccabile. Ma nel terzo parziale Sinner cambia marcia e riesce a far svoltare il match. Tatticamente perfetto e con grinta glaciale, controbatte ai siluri piatti di quel forsennato di Daniil che, però, vacilla e si innervosisce; si affida poi alle variazioni e, soprattutto, l’azzurro fa la differenza con il serve & volley nei momenti giusti. Punti spettacolari, che mandano in delirio i 13.000 tifosi del Pala Alpitour. Infine, la progressione al servizio è evidente, con un’ottima percentuale di prime e di punti totali alla battuta (76%).
“È stata una partita molto molto difficile, ma da quando sono arrivato qui ho sentito un calore e un’nergia incredibili”, ha detto Jannik illuminato dalla luce turchese del Palazzetto torinese e acclamato dal coro appassionato del pubblico: “È pazzesco! Grazie mille a tutti! Soprattutto nel terzo set ho cercato di cominciare in modo aggressivo, lui tirava molto forte, su questo campo le palle schizzano un po’, ho servito molto meglio. Sono molto contento di questa prestazione e vediamo come va domani. Alla fine, mi sono detto che dovevo fare più smorzate, variare di più. E così ho variato molte cose in campo, mi sto divertendo. Certo, c’è pressione, ma c’è tanta energia”.
Sinner sale così a 61 vittorie stagionali (a fronte delle 14 sconfitte), 21 contro un Top 10. Dopo quattro anni dal trionfo nella finale dei campioncini – le NextGen ATP Finals di Milano – ora scatta il conto alla rovescia per il match decisivo di queste altre Finals, quelle dei campioni “Maestri” ( la sua 14esima finale finora), nell’attesa di conoscere chi sarà a sfidarlo per il titolo, tra Alcaraz e Djokovic. Ed è sempre più Sinner-mania al Pala Alpitour e in tutta Italia, con un pubblico sempre più in delirio per questo ragazzo così forte e dolce al tempo stesso che sta regalando sorrisi sempre più felici e che sta trasformando il fuoco del suo tennis in un incendio di gioia, passione ed emozioni.