Bloooog!
|
Adesso che l’Inter ha rifilato alla Lazio gli immancabili gol di Lautaro e Thuram, e soprattutto ora che il vantaggio sulla Juventus è raddoppiato diventando una fuga vera verso lo scudetto (ossia c’è la differenza di almeno una sconfitta da potersi permettere senza conseguenze sul primato in classifica), dovremmo rifare tutto il discorso, o processo addirittura, a Simone Inzaghi, per aver preferito lo scudetto appunto alla Champions League. Lo ha fatto capire, lo ha praticamente dichiarato e soprattutto lo ha messo in pratica.
Ricordate la storia della formazione schierata contro la Real Sociedad pensando proprio alla partita con la Lazio, e rinunciando a far giocare contemporaneamente e fin da subito la coppia d’attacco più forte che c’è oggi in Italia? (E forse non solo in Italia…). In prima istanza l’allenatore dell’ Inter è stato condannato duramente, ora però, alla luce di quanto sta succedendo nella nostra Serie A dove i nerazzurri stanno diventando signori e padroni, sarebbe anche giusto passare all’appello. Non ne ha diritto il buon Simone?
Siamo sinceri abbiamo tutti scuoiato Inzaghi sull’altare della critica e forse saremmo anche disposti a farlo di nuovo qualora il sorteggio degli ottavi di Champions League fosse davvero proibitivo (pensa se trovasse ancora il Manchester City…) e l’Inter finisse fuori dal torneo più importante dopo essere andata in finale lo scorso anno. Però, c’è un però… E se davvero i ragionamenti di Inzaghi fossero corretti? Se davvero la gestione della formazione fosse così decisiva non da portarti ma addirittura da obbligarti a scegliere?
Credo che il ragionamento sia circolare e si torni sempre allo stesso punto. In questo momento nessuno ha una verità assoluta e l’allenatore sta lì per decidere, poi ne risponderà di persona quando sarà il momento.
L’Inter è forte, sì, sicuramente la squadra più forte che c’è oggi in Italia, ma non così forte da potersene infischiare di certi obblighi, di certe precauzioni. Insomma nemmeno Lautaro e Thuramoggi possono avere un salvacondotto assoluto, essere spremuti come limoni, e gettati in campo come il jolly a Giochi Senza Frontiere. Anche loro, forse, hanno bisogno di essere gestiti e i loro gol possibilmente indirizzati nella maniera migliore.
Perso Lukaku a tenerlo in ombra la crescita dell’argentino è davvero travolgente. Da solo ha segnato più di tutti gli attaccanti della Juve che insegue, e il doppio dei gol di Osimhen o Lukaku che sono attaccanti, a loro volta, celebratissimi. Anche più di Thuram stesso, che è solo la spalla di Lautaro. Gli stessi Thuram e Çalhanoğlu hanno fatto gol tanto quanto Osimhen o Lukaku,
Sulla potenza dell’ Inter abbiamo ormai scritto tutto, è fortissima in attacco e ancor più forte in difesa. Anzi se proprio volessimo esagerare dovremmo dire che il vero record sono quei 7 gol appena incassati da Sommer in porta, più Darmian, Acerbi e Bastoni davanti a lui. A parte la ferocia con cui Lautaro si getta su quell’incredibile follia del passaggio indietro di Marusic, in cui vedi proprio il lupo che trova spalancata la porta del pollaio, è la differenza reti il vero dato impressionante del primato dell’Inter: +32. Misura perfettamente il tonnellaggio della corrazzata nerazzurra nel campionato italiano.
L’Inter può fare, forse sta già facendo, quello che ha fatto il Napoli lo scorso anno. Il Napoli di Spalletti, con Osimhen e Kvaratskhelia al massimo del loro splendore, esibiva un calcio imperiale, felice, perfetto sicuro di se stesso. Lo stesso sta facendo Inzaghi, che in parte sta ripercorrendo anche lo stesso percorso umano e professionale di Spalletti, solo in anticipo sulla carriera (Inzaghiha 47 anni, Spalletti 64). A Spalletti tutti chiedevano di portare finalmente a casa una grande vittoria, e lo stesso sta succedendo con Inzaghi.
Con Lautaro e Thuram, ma non solo loro, Inzaghi ha una squadra che non gli consente errori. E in questo momento sta eseguendo scientificamente il compito. Nella sua testa, probabilmente, c’è l’idea di mettere al sicuro lo scudetto il prima possibile, proprio come fece il Napoli lo scorso anno.
di Fabrizio Bocca, da Il Bar Sport di Fabrizio Bocca-Bloooog!