Lo svedese Ingemar Stenmark vince l’86esima e ultima gara di coppa del Mondo, imponendosi nel gigante di Aspen, nel Colorado, su Girardelli e su Eriksson.
È il canto del cigno del più grande sciatore di ogni epoca, il cannibale delle nevi (46 giganti e 40 slalom per 155 podi). Uno sproposito se si pensa che il secondo di sempre è Hermann Maier con 54 vittorie e il terzo Alberto Tomba con 50.
Una carriera lunghissima (dal 1974 al 1989) in cui spiccano 3 coppe assolute (dal 1976 al 1978), 16 coppette di specialità: 8 in slalom dal 1975 al 1981 e nel 1983, 8 in gigante dal 1975 al 1981 e nel 1984. Ma anche 2 ori olimpici (slalom e gigante a Lake Placid 1980) e un bronzo (gigante a Innsbruck 1976), 3 ori mondiali (slalom e gigante a Garmisch 1978, slalom a Schladming 1982) e un argento (Schladming).
Stenmark nasce a Tarnaby, piccolo villaggio della Lapponia a 100 miglia dal Circolo Polare Artico, il 18 marzo 1956. Il 17 dicembre 1974 vince per la prima volta in coppa del Mondo (slalom di Madonna di Campiglio). Il 13 marzo 1975 conquista la prima coppa di specialità in gigante e pochi giorni dopo, il 23 marzo, lascia a Gustavo Thoeni la vittoria nel parallelo della Val Gardena che vale all’azzurro la quarta e ultima coppa di cristallo. Dal 1976 al 1978 domina la coppa del Mondo. Il 21 marzo 1977 inizia la serie di 22 podi consecutivi in slalom gigante; la serie finisce il 26 febbraio 1980 quando esce a Waterville Valley. Il 9 gennaio 1978 centra la vittoria nello speciale di Zwiesel ottenendo il 12° podio consecutivo in slalom con 10 vittorie e 2 secondi posti. Il 12 marzo 1979 diventa il primo sciatore della storia a vincere 10 gare consecutive in una stessa specialità (la serie d’oro arriva a 14).
Nella seconda metà degli anni Ottanta deve piegarsi a Girardelli e Tomba. Ma nel marzo del 1989, alla sua ultima gara della carriera, ottiene il miglior tempo nella seconda manche del gigante di Shigakogen che gli vale il quarto posto.