La leadership, in una squadra, è fondamentale. Non è detto che si identifichi col fuoriclasse, con la star, anzi, è meglio che non sia così, sgravando il giocatore più rappresentativo almeno da quest’incombenza. Non è detto che sia il più anziano, ma spesso è inevitabile che sia così. E non ci siamo quindi sorpresi nell’ascoltare il discorsetto di Bonucci ai neo compagni del Milan. Nè del modo e del momento in cui l’ha fatto. Cioé, in campo, a San Siro, nel pre-partita con lo Shkendija, radunando la squadra in cerchio, a pochi minuti del calcio d’inizio. “Dobbiamo iniziare questa avventura. Come? Uniti, tutti insieme, perché dobbiamo riportare il Milan in alto, perché il Milan è importante… perché il Milan è importante perché c’è Zapata, perché c’è Kessie, perché c’è Suso, perché c’è Marra, perché c’è Nicola, perché siamo e dobbiamo diventare ogni giorno di più una squadra, una squadra concentrata, una squadra tutta unita, dobbiamo giocare tutti uniti, tutte le partite vanno giocate da squadra, lottiamo per la squadra e vinciamo da squadra! Forza!”.
Il sito twitter di MilanTv ha svelato il testo del discorso, e siamo sicuri che non solo i tifosi rossoneri o gli ex tifosi di Bonucci, in bianconero, o quelli della nazionale azzurra, ma tutti gli appassionati di calcio e di sport, si sono sentiti vicini a quelle parole, a quello spirito. Che sono l’essenza stessa della parola squadra. E che, al di là dei nomi, cementano o no un gruppo e gli fanno superare i momenti difficili, le partite storte, gli episodi sfortunati, le critiche, gli errori. Insomma, tutte le variabili che alimentano e rendono comunque unico lo spettacolo e la favola dello sport. Per cui, grazie, capitan Bonucci, leader del Milan.
Vincenzo Martucci