Roger Federer gli sistema il fazzoletto nel taschino della giacca e lui sorride, Rafa Nadal posa con lui in foto e lui sorride, la nazionale europea lo abbraccia e lui sorride. Allegro, contagioso, scanzonato, coinvolgente. Di più: sempre elegante e bello, testimonial perfetto del ”made in Italy”, non solo dell’abbigliamento, ma del tennis, dello sport e dello spirito intelligente e ilare che dovrebbe accompagnare, in generale, la creatività nazionale. Fabio Fognini è una delle immagini migliori di questa terza Laver Cup che sbarca a casa Federer, a Ginevra. Di più: alla luce degli ultimi risultati tecnici e dei cali di forma di tanti giovani leoncini, è la novità più stuzzicante e particolare dell’evento tanto apprezzato dal pubblico. Considerando anche che non parliamo di un Next Gen, ma di un giocatore che, dopo tanti sfavillanti lampi a intermittenza, si è espresso più tardi, con maggiore continuità, sulla massima ribalta. Mettendo in evidenza la parte migliore di sé.
Fabio forse è il primo a scoprirsi simbolo, esempio, traino di un movimento mai così scoppiettante ed esaltante come questo attuale del tennis italiano maschile. Che brucia in tanti diversi fuochi e in tante diverse realtà, sia geografiche che tecniche, con allenatori-pedagoghi, allenatori-ex giocatori. E prodotti che coprono davvero l’intera gamma dei tennisti, promettendo un futuro anche più fulgido, dai contorni indecifrabili. Il ruolo lo stimola e lo ravviva, così come la vicinanza con la crema del suo sport, e la nuova, quotidiana, familiarità anche fuori del campo con campioni acclamati ed aspiranti stregoni coi quali ha parlato la stessa lingua, con la racchetta in mano, inseguendo la famosa pallina gialla. Ma che adesso sente ancor più prossimi, più suoi, e dai quali può cogliere qualche elemento in più per crescere ancora. Anche negli allenamenti nei quali spicca per fantasia e qualità, facendosi apprezzare da tutti. Ancor di più in una gara come la Laver Cup, dove può dar via libera al suo genio, senza pressioni di classifica e di punti Atp in palio.
Veder riconosciuta la propria arte e anche la propria personalità, a 32 anni, è motivo di estremo orgoglio per il ragazzo di Arma di Taggia col sorriso che conquista. Così come poter avere accanto la famiglia allargata Fognini-Pennetta in ambienti di primissima categoria. E anche guadagnare cifre importanti, da prima classe. Con un secondo figlio in arrivo, vedendo la longevità di Roger Federer, questa passerella sul red carpet di Ginevra, accanto ai capitani mitici dell’Europa e del Resto del mondo, Bjorn Borg e John McEnroe, ed al titolare della coppa, Rod Laver, l’unico che ha chiuso due volte il Grande Slam, deve proprio rappresentare il viatico ideale per un nuovo sprint nella carriera del numero 1 azzurro. In singolare, mirando con attenzione agli appuntamenti giusti, e magari anche in doppio, al fianco delle fresche e possenti qualità di Matteo Berrettini. Col quale affinerà l’affiatamento nelle prossime settimane, in nazionale, fra Madrid e l’Australia, e col quale può formare una coppia dalle importanti e durature possibilità nei tornei dello Slam.
*Articolo ripreso da: Supertennis.tv*
Federer e Fognini si preparano
Roger Federer maestro di stile 😎 Fabio Fognini#tennis #LaverCup #TeamEurope
Pubblicato da SuperTennis TV su Giovedì 19 settembre 2019