Muore a Wakefield in Inghilterra, a 72 anni, John Charles, il miglior calciatore gallese di ogni epoca, classico centravanti di stampo britannico, dotato di un fisico possente e implacabile marcatore di testa.
Nato a Swansea il 27 dicembre 1931, gioca da giovane in quasi tutti i ruoli, soprattutto in quelli difensivi che danno al reparto una sicurezza in più proprio per la sua enorme stazza. La svolta avviene quando il suo allenatore intuisce le potenzialità offensive di Charles, trasformandolo in un centravanti da sogno.
Da quel momento diventa lo spauracchio delle difese avversarie, segnando in tutte le maniere possibili (297 partite e 150 gol in patria con il Leeds con una punta di 42 reti a stagione).
Dopo aver militato per quasi 10 anni al Leeds, John Charles viene acquistato – per 65.000 sterline – dal giovane presidente juventino Umberto Agnelli per costruire l’attacco dei sogni con Omar Sivori e Giampiero Boniperti, attacco destinato a entrare nella leggenda del calcio.
Lui, con la sua bontà, è l’unico che riesce a placare la propensione alle risse e alle provocazioni di Sivori. Storica la volta in cui Charles lo richiama più volte all’ordine, schiaffeggiandolo in campo a più riprese.
I due però sono perfettamente compatibili e la Juventus vola conquistando, nell’arco di 5 stagioni, 3 scudetti (1958, 1960 e 1961) e 2 Coppe Italia (1959 e 1960).
Esemplare per correttezza e generosità, si merita il soprannome di “Gigante buono” per non aver mai preso un cartellino giallo, e tantomeno uno rosso. Durante un derby torinese, è lanciato verso la porta avversaria quando colpisce con una gomitata involontaria il difensore avversario Brancaleoni: Charles si ferma per soccorrerlo anziché andare in gol.
Alla Juventus segna 93 reti in appena 150 gare di campionato. Poi va alla Roma, torna in Galles dove gioca fino al 1974. In Nazionale dal 1950 al 1965 disputa 38 partite segnando 15 reti.