Dopo lo spettacolo del Masters di Augusta con il trionfo di Sergio Garcia sono arrivate le grandi emozioni del trofeo Hassan II con la vittoria di Edoardo Molinari. Mai nessuno nei 44 anni storia era riuscito a chiudere le ultime due buche del torneo con un birdie ed un eagle e vincere il torneo al play off.
Ma che tipo di giocatori sono i fratelli torinesi Edoardo e Francesco Molinari, che potrebbero essere gemelli per quanto sono vicini di età essendo nato Dodo l’11 febbraio 1981 e Chicco l’8 novembre del 1982?
Intanto, bisogna rilevare che, giocando da destro ma mancino naturale, lo swing di Edoardo in passato ha avuto qualche problema nella rotazione del corpo in salita perdendo spesso il controllo dei colpi dal tee. Ma proprio perché mancino riesce, giocando da destro, ad avere poca rotazione della faccia del bastone al momento dell’impatto. La grande dote di Edoardo è sicuramente la perizia nella tattica e la grande fantasia nel gioco corto e nel putt ma, sopratutto, la capacità di giocare bene nei momenti decisivi della gara. Come si è visto domenica nelle ultime 9 buche in Marocco, e come già aveva dimostrato con gli acuti del passato.
Francesco invece è uno dei giocatori più forti e regolari del circuito. Preciso con i colpi dal tee, assolutamente micidiale con i ferri. Chicco ha il totale controllo dei colpi con uno uno swing che ha pochi punti deboli, ed è perciò uno dei rari giocatori che tirano la palla senza effetti laterali. Da quando gioca negli Stati Uniti è anche migliorato sul putt.
Edoardo e Francesco sono due giocatori che, insieme, hanno già vinto 7 titoli nel tour Europeo, una Ryder cup e una coppa del mondo, da cui viene spontanea la domanda: che golfista verrebbe fuori se mettessimo insieme le migliori caratteristiche dei due fratelli?
Di Francesco prenderei sicuramente i colpi al green, il tee shot e la qualità dei suoi colpi. Di Edoardo, gli approcci e i putt, sopratutto quelli dalla 16 in poi, quando ti tremano le mani dalla tensione, come il putt da 10 metri alla 17 per il birdie nel 2010 in Scozia a Gleneagles, oppure il putt per l’eagle alla 18 in quest’ultima affermazione in Marocco.
Certo, verrebbe fuori un giocatore senza punti deboli: tecnica perfetta, capacità di giocare con freddezza i colpi decisivi, grande cultura del lavoro e serenità fuori dal campo, insomma, un piccolo Tiger Woods.
Silvio Grappasonni
54 anni, ex professionista sull’European Tour, ha vinto due Omnium e il campionato italiano Pga, oggi telecronista Sky. Il padre Ugo è stato uno dei più importanti golfisti italiani.