Salvate il soldato Kyrgios. Sì, quello che serve da sotto la prima battuta del match, quello che è rimasto bambino e gioca il tennis jo-jo, sbracciate violente oltre i 200 all’ora e carezze melliflue che rilanciano le smorzate del tennis che fu, e le condisce spesso coi tweener (colpi da sotto le gambe) e le volée no-look. Quello che domina l’applausometro dei “gggiovani”, “perché è pazzo, non sai mai che cosa aspettarti, prende in giro tutti, fa spettacolo”, come lo adorano a Roma come ovunque. Anche quando, sul più bello, quando sembra avere in mano quel noioso “muro” di Ruud, nel secondo turno degli Internazionali d’Italia, ed invece ha già le pile della concentrazione bruciate. E quindi implode, esplode, butta la sedia in campo, raccoglie borsa e racchette e lascia il campo, auto-espulso.
“Punitelo, squalificatelo, toglietelo di mezzo”, tuonano i puristi, quelli che se se lo trovassero davanti sul campo gli romperebbero la racchetta in testa. Dimentichi dei suoi 193 centimetri di muscoli e di una faccia da sgherro che mette paura.
La Santa Inquisizione comincia, ovviamente, proprio con Ruud: “Pensa di poter fare quello che vuole. Merita una punizione, una multa, per me dovrebbe avere sei mesi di sospensione. E sono sicuro di non essere l’unico a pensarla così”. Confermando la bocciatura di Rafa Nadal, dopo che a febbraio ad Acapulco il “bad boy” australiano di bandiera, mezzo greco e mezzo malese di sangue, gli aveva annullato tre match point, soffiandogli la partita: “Non è cattivo, ma non rispetta il pubblico, l’avversario e pure se stesso”.
Con in scia l’intervista a “Marca” di Toni Nadal, maestro di Rafa e della Accademy di Maiorca: “La sua attitudine è negativa per il tennis: gli manca educazione e intelligenza. Mi dispiace per lui, non sembra un cattivo ragazzo, gioca bene a tennis, ma con un’altra mentalità potrebbe aspirare al massimo, mentre oggi è numero 40 del mondo. Però, dovrebbe sforzarsi di cambiare, finora si è dimostrato solo irrispettoso e credo che riprendere il filo per lui sia difficile”.
Del resto, Nick ha punzecchiato i due rivali storici di re Federer. Rafa? “Lui ed io siamo esattamente a due poli opposti, e lui, di sicuro, è super acido. Quando vince è carino, non dice niente di negativo, dà credito all’avversario che ha battuto, ma appena perde giudica anche persone che non conosce affatto, come me. Io gioco così. Lui gioca a modo suo. È molto lento tra un punto e l’altro, e il regolamento dice che devi adeguarti al ritmo del giocatore che è alla battuta. Rafa controlla il tempo in ogni momento…”. Djokovic? “Ha una vera e propria ossessione: vuole essere apprezzato. Vorrebbe essere Roger (Federer), a tal punto che non può stare insieme a lui. Il modo in cui celebra le vittorie, sul campo, è davvero imbarazzante. Se riuscirò a batterlo farò la stessa cosa davanti a lui. Per quanti Slam possa vincere per me non sarà mai il migliore di sempre. Quel posto è solo di Roger”.
Ovviamente, tutti dicono che Kyrgios è il protetto di Federer, e Federer non fa nulla per contraddirli. Anzi, a precisa domanda sull’ultima follia del 23enne australiano, commenta: “Siete sicuri sicuri che ci sia un’inchiesta dopo quello che aveva fatto a Shanghai? A me non risulta. Una squalifica? Personalmente non credo che debba essere sospeso. Che cosa ha fatto? Ha danneggiato una sedia? Per me non è sufficiente”.
Per la cronaca, al torneo di ottobre in Cina, l’australiano si era ritirato dopo il primo set contro Steve Johnson, senza apparente motivo. Aveva poi denunciato un doppio problema alla spalla e allo stomaco, ma aveva dribblato la visita medica di prammatica, incorrendo quindi nella perdita del montepremi (21,085 dollari), nella multa (altri 10,000), e anche nel bonus di tasca sua, di 650 dollari per i 13 ace realizzati, destinati in beneficenza (50 dollari per ogni ace), come promesso per onorare la causa di Portorico.
A Roma, ha ricevuto una multa di 20.000 euro per condotta antisportiva, oltre all’annullamento dei 45 punti Atp per il secondo turno nel torneo e i corrispondenti 33.635 euro del montepremi. Dovrà anche pagare le spese di alloggio a Roma. Il suo commento all’abbandono, via Instagram? “Giornata piuttosto agitata. Sono stato sopraffatto dalle emozioni e voglio solo dire che l’atmosfera in campo era folle e meravigliosa; peccato sia finita con la mia squalifica. Mi dispiace Roma, ci rivedremo. Forse”.
I suoi altri commenti? Al blogger Usa che gli ha spedito il video delle entusiaste celebrazioni di Casper Ruud alla vittoria per ritiro di Nick: un Hahahahaha, e due emoj che ridono. Alla possibilità di dover seguire un periodo di lavori socialmente utili? Due emoj che ridono e una chiosa: Sono appena andato a Melbourne per un po’ con la mia associazione benefica: conta?”.
*articolo del 19/05/2019 ripreso da agi.it