Dopo avere contrassegnato le prodezze di Troy Bayliss, vera leggenda della Ducati grazie a tre Mondiali vinti e gare spettacolari, il numero 21 torna a splendere sul cupolino della rossa ufficiale. È quello di Michael Rinaldi: il pilota nato a Rimini nel 1995 domani ad Aragón – round d’apertura della stagione WorldSBK – gareggerà per la prima volta nel team Aruba.it Racing – Ducati, a fianco di Scott Redding.
Merito dei risultati che hai ottenuto in sella ai bolidi di Borgo Panigale: dal titolo europeo nella Superstock 1000 conquistato nel 2017, i tuoi progressi sono stati continui.
Partecipo a tutte le tappe del Mondiale solamente dal 2019 e l’anno scorso ho vinto insieme alla scuderia Go Eleven il Best independent rider e il Best independent team, oltre che gara-1. Né io né il team eravamo mai saliti sul gradino più alto del podio: di sicuro è stata una grande soddisfazione, ma direi che sono stato abbastanza bravo, non di più.
A proposito del 2019: è stato l’anno del tuo debutto effettivo tra le derivate, proprio come per la Panigale V4.
Vero, però in quella stagione non avevo la configurazione dei piloti ufficiali: e il pacchetto diverso non mi ha permesso di dare il massimo. L’anno scorso, nonostante corressi in una squadra satellite, avevo a disposizione una dotazione simile a quella della factory e mi ha permesso di compiere un bel passo avanti. Adesso sono più contento che mai della 4 cilindri.
C’è qualcosa in particolare che potrebbe aiutarti a renderla più adatta a te?
Sfruttare al massimo il materiale nuovo che arriva di continuo. Attraverso lo sviluppo, insieme alla squadra, e i chilometri macinati in pista: mi permettono di analizzare ogni dettaglio e capire esattamente cosa stia facendo in quel momento sulla moto.
Sei stato la rivelazione del 2020: a poche ore dall’inizio del campionato senti un po’ di pressione?
No. Nemmeno per essere diventato il pilota ufficiale. Al contrario, fare parte del team mi rende molto orgoglioso.
L’obiettivo del 2021?
Dare il meglio di me e lavorare bene nel box. Predire il piazzamento è impossibile, vedremo gara dopo gara.
Che rapporti hai con Scott Redding?
Buono; purtroppo abitiamo lontani e non c’è modo di vederci, però ci telefoniamo. Apprezzo Scott: ha un gran talento e va forte.
Invece frequenti Valentino Rossi e il suo ranch, non lontani da te.
Sì, girare con Valentino è sempre una bella esperienza; lo sento, ma non così spesso quanto “Dovi” (Andrea Dovizioso, ndr). Siamo amici e ci alleniamo con la moto da cross, quando sono libero dalle trasferte, e mi dà spesso consigli, utili per crescere sia come pilota sia come uomo.
Scegli al volo: vinci il Mondiale 2021 o passi in MotoGP, nel 2022?
Vinco il Mondiale e passo in MotoGP!