Dottor Fiorio, ci ritroviamo a commentare un’altra gara disastrosa delle Ferrari, che hanno subito anche l’onta del doppiaggio di Hamilton. Rispetto a venti o trenta anni fa, come nasceva e come nasce oggi il progetto dell’auto e quanto è possibile correggere il tiro dopo il confronto con le altre squadre nei primi weekend di gara?
Non è molto diverso rispetto al passato, è sempre molto difficile purtroppo. Intendiamoci, le difficoltà sia in fase di progettazione e che di cambiamento a stagione in corsa sono diverse a ogni epoca, ma alla fine ciò che rende più o meno competitiva una monoposto sono sempre le stesse tre cose. Motore, telaio e aerodinamica. Il motore Ferrari quest’anno è molto inferiore a quello Mercedes e la beffa è che non possiamo sfruttare le eccellenti capacità progettistiche dell’ingegner Binotto, perché è inevitabilmente assorbito 24 ore su 24, 7 giorni su 7, nel fare il team manager. Come tale, deve spendersi in mille attività diverse che non gli danno il tempo materiale d’intervenire di persona sull’aspetto puramente tecnico. Ribadisco che bisogna dare tempo e fiducia a Binotto, ma purtroppo quest’anno la Ferrari soffrirà tantissimo.
Insomma, dobbiamo rassegnarci a un dominio incontrastato delle Mercedes?
Temo proprio di sì, hanno il motore migliore, come dimostrano le prestazioni delle scuderie motorizzate Mercedes. Al contrario, le vetture coi propulsori Ferrari, come l’Alfa Romeo, soffrono molto.
Nonostante i frequenti cambi di regolamento continuano a generarsi stagioni di predominio di una squadra con conseguente perdita di spettacolo, cosa bisognerebbe fare per salvare la F1 per rilanciarsi senza snaturarsi?
Mah, non la vedrei in modo così negativo. L’anno scorso non c’è stato nessun predominio, ma 3 scuderie (Mercedes, Red Bull e Ferrari) che si sono date battaglia in moltissime gare. Quest’anno è certamente diverso, la Mercedes ha un gap enorme rispetto alle altre. Dato anche da un grosso vantaggio, il volante che spostandosi avanti e indietro permette di scaldare o raffreddare le gomme. E’ stata una grande intuizione ma influisce chiaramente sull’aerodinamica. Per questo sono convinto che la Federazione Internazionale dovrebbe vietarlo. La F1 è una formula aerodinamica, avere un vantaggio in questi termini rispetto agli altri fa troppo la differenza. Ripeto, non voglo togliere i meriti, enormi, di Wolff e soci, ma la FIA dovrebbe rendere questa funzione del volante o a disposizione di tutti o vietarla.
Oggi le monoposto hanno molta più elettronica del passato. I piloti godono di molti aiuti che anni fa non c’erano. È d’accordo con chi dice che oggi il pilota conta molto meno per il risultato finale?
Assolutamente no. Il pilota è sempre determinante, è lui che coglie o spreca le occasioni. Il vantaggio dell’elettronica ce l’hanno tutti, la differenza la fa il pilota in grado di staccare 3 metri dopo gli altri, di accelerare 4 metri prima di frenare al momento decisivo.
Un’altra differenza col passato è che anche la F1 ora ha un unico fornitore di gomme Secondo lei è meglio così o era meglio avere diversi fornitori come anni fa?
Non conta avere 3 tipi di gomme Pirelli piuttosto che di diversi marchi, l’unica vero aspetto che influisce sui pneumatici, distorcendo i veri meriti o i demeriti di un team, è questo ricorso eccessivo alla Safety Car. Mi spiego: un cambio gomme normale richiede 30 secondi, uno in regime di Safety Car 10. Chi ha impostato una strategia di cambi gomme vincente può venire beffato da chi si avvantaggia del cambio gomme che per pura fortuna si ritrova a eseguire mentre la Safety Car è in pista. Si tratta di vantaggio estemporaneo dato da una contingenza fortunata, a danno di chi aveva impostato invece la strategia migliore.
La settimana scorsa ci ha parlato del suo allievo, Antonio Giovinazzi. Come giudica il suo Gran Premio (ha chiuso quart’ultimo, nda) ?
Molto positivamente, avesse una macchina migliore starebbe al passo degli altri giovani. Ieri ha chiuso dietro Kimi Raikkonen, ma l’anno scorso l’ha tenuto dietro in molti GP. Guardi che non è una cosa di poco conto, l’ex Ferrari è stato campione del mondo (nel 2007) e di lui tutto si può dire tranne che sia un pilota lento. Sono convinto che un exploit come quello di Stroll, che con la Racing Point Mercedes ha fatto in prova il terzo tempo e ha concluso quarto, sarebbe alla portata di Antonio.
Se l’anno prossimo non dovesse trovare un’Alfa migliore o una scuderia più quotata, c’è il rischio che possa perdere un anno?
No, in nessun modo. Anche con una monoposto modesta acquisirebbe sempre maggiore esperienza. In quel caso, ammesso e non concesso che l’Alfa Romeo Racing non migliori la sua vettura, l’importante è che disputi una terza stagione puntando sempre al massimo, ossia a cogliere qualunque opportunità e a stare il più possibile davanti a Raikkonen.
Chiudiamo con una previsione per le prossime gare. Se potesse firmare per una Ferrari che vince 4 GP da qui alla fine, niente di più, firmerebbe?
Firmerei immediatamente, anche perché mi sembra molto improbabile. Il grosso problema, oltre alla distanza con la Mercedes, è il pochissimo tempo a disposizione per ridurla. Ora si corre ogni domenica o quasi, da qui alla fine ci sono pochi mesi. Ahimè, troppo poco tempo per sistemare le cose.