L’arrivo di Stefano Pioli in panchina non ha restituito la vittoria al Milan, mentre Antonio Conte poche ore prima usciva esausto dal campo nonostante il 4-3 al Sassuolo. Nel basket Ettore Messina è alla terza sconfitta in cinque partite di campionato con l’Olimpia. Insomma: le panchine di Milano logorano.
Una realtà grigia. Il Milan di Pioli ha fatto un giro largo intorno a se stesso ed è poi tornato quello di Giampaolo. Le novità erano Leao e Paquetà. Sono usciti dopo un’ora sull’1-1, finiti, esauriti in 20 minuti di promesse contro un avversario impressionato da San Siro dove aveva già preso 4 gol dall’Inter. Se Pioli arriva alle stesse conclusioni di Giampaolo vuol dire che una realtà grigia è molto vicina a questo Milan, incapace di continuità come un’acqua gasata stappata il giorno prima, pieno di mezzi buoni giocatori che spengono in fretta la metà che serve. ~ Mario Sconcerti, Corriere della sera
Manca il tempo. Non è bastata l’impostazione tattica differente. Nulla sembra bastare a questo Milan alla continua ricerca del tempo perduto. E di tempo ce n’è poco, Pioli lo ha ripetuto più volte. ~ Alessandra Bocci, la Gazzetta dello sport
Manca pure la pazienza. Per costruire una squadra vincente, per quanto una corazzata, partendo dalle radici, a Messina serve tempo. E servirebbe anche la salute di tutti, almeno all’inizio. Invece Milano ha sofferto acciacchi e colpi della malasorte. Si sta costruendo con pazienza, anche se pazienza non c’è. ~ Piero Guerrini, Tuttosport
Domani la Champions
Guardiola “il bresciano” contro l’Atalanta
“Mi ricordo che in un Brescia-Atalanta, Mazzone andò sotto la curva e pensai: Cosa ci faccio qua? Mi ha aiutato molto, è una persona perbene. Gli mando un abbraccio forte”.
Pep Guardiola, 14 ottobre 2018
Le origini storiche della rivalità tra Brescia e Bergamo
Nel 1126, infatti, tal Giovanni Brusati da Brescia mise all’asta le sue proprietà per finanziare la sua crociata in Terra Santa. Ma la curia bresciana non se la passava troppo bene a livello economico e dovette rinunciare all’acquisto dei possedimenti, che furono venduti alla città di Bergamo. Così, la cessione dei feudi di Volpino, Ceratello e Onalino (ciascuno col proprio bel castello, e per di più di importanza strategica) scatenò feroci proteste che sarebbero durate per i decenni successivi. La curia di Brescia, infatti, contestò l’acquisizione da parte di Bergamo, la quale per pronta risposta riempì i castelli di truppe per manifestare l’assoluta volontà di non cedere alle pretese bresciane. Arbitro della controversia, dopo quasi 30 anni di schermaglie, fu l’imperatore Federico I Barbarossa che – nel 1154 – sentenziò la restituzione dei terreni del Brusati alla curia bresciana. ~ Bergamo Post
Tratto da loslalom.it
Il meglio del racconto sportivo. Scelto e commentato