Il racconto di una sfida di coppa Italia tra formazioni di vertice di serie B. Passa il Parma, 1-0, ci stavano i tempi supplementari, se si considerano le tre parate, di cui due complicate del portiere ducale.
L’equilibrio è rotto al 29′ con uno zig zag tra fascia destra e sinistra: Bonny-Sohm-Benedyczak, il polacco stacca e trova (ancora) il palo opposto.
La curva del Bari è infinita negli incitamenti, sovrasta spesso quella del Parma, se ascoltata dalla tribuna stampa. Con l’Ascoli, vittorioso allo stadio San Nicola, c’erano la bellezza di 31mila spettatori, più dei 22mila al derby di Torino, è stato il quarto pubblico d’Italia dell’ultimo fine settimana.
Il settore distinti è praticamente vuoto, la curva Matteo Bagnaresi ha larghi vuoti, ma il gialloblù del Parma è quello dell’èra Tanzi, delle 3 coppe in 100 giori con Malesani.
Giovani in entrambe, soprattutto nel Parma, con il portiere Edoardo Corvi, naturalmente debuttante, è lui a fermare Salcedo che era scattato da solo, in contropiede. A 21 anni si supera altre due volte, sulla conclusione dalla destra di Kheddira, bomber della serie B, e sul sinistro di Vicari, con aiuto della traversa.
Si fa male chi ha deciso la partita, Benedyczak. La difesa del Parma è attenta, nonostante i 21 anni di media.
Cantano i Boys gialloblù (anche “Veniamo dall’Emilia, bruciamo Reggio Emilia”) e così pregustano l’ottavo a San Siro con l’Inter, di metà gennaio. Solo dalle semifinali ci saranno gare di andata e ritorno. Si finisce con un fumogeno in curva pugliese, ma la gente del sud fa festa ugualmente.
Mignani cerca il doppio salto, riuscito a Maciste Bolchi, a metà degli anni ’80 e a noi risponde: “E’ un piacere che si ricordi Bruno, che fu mio allenatore, è un vincente e dispiace averlo perso. La serie A? Viviamo alla giornata”.
Mignani uscì ai quarti di finale playoff in serie C, con il Modena, un anno e mezzo fa, poi i canarini sono saliti con Tesser e lui con il Bari. E adesso è in lotta per la promozione diretta.
In tribuna stampa c’è anche Domenico Messina, il designatore arbitrale ai tempi del varo della goal line tecnology, adesso fa l’osservatore. Naturalmente degli arbitri.
(foto tratta da baritoday.it)