Scelta di coraggio e resilienza quella di Danielle Collins. La statunitense, attuale n. 9 del mondo, ha deciso di proseguire la carriera nel tour contrariamente a quanto aveva annunciato all’inizio del 2024. Niente addio al tennis a fine anno, dunque. Dopo la splendida finale raggiunta all’Australian Open contro Ashleigh Barty nel 2022, la Collins ha disputato nel 2024 la miglior stagione in carriera, grazie ai successi di Miami e Charleston, aggiundicandosi per la prima volta – a 30 anni – l’ingresso in Top 10. E allora, perché il ritiro a fine stagione?
All’inizio dell’anno aveva rivelato di lottare da tempo con la malattia, l’artrite reumatoide e l’endometriosi, patologie estremamente dolorose, invalidanti e, in particolare la seconda, anche dal forte impatto psicologico per una giovane donna. Giunta all’età di 30 anni, Danielle rivela il sogno più grande, la maternità. In un’intervista alla BBC durante il Roland Garros, conferma questa scelta di vita: “Alla fine dell’anno avrò 31 anni e il mio più grande obbiettivo fuori dal campo e quello di fondare una famiglia. Per una donna essere in grado di avere una famiglia è molto complicato quando la carriera dipende dal proprio corpo. Oltre a ciò, lotto da tempo con delle complicazioni croniche, artrite reumatoide ed endometriosi e questa può avere ripercussioni sulla fertilità e la possibilità di avere figli. Le ricerche indicano che il 30-50% di donne affette da endometriosi rischia l’infertilità e, alla mia età, il tempo non è dalla mia parte […]. I medici mi hanno consigliato di cominciare il prima possible il mio percorso verso la gravidanza, vista la severità della situazione. […]. Quando ho incontrato il mio fidanzato, l’anno scorso a Wimbledon, gli ho detto che avrei smesso entro un anno o due e che questa non sarebbe stata la mia vita per sempre. E poi per tanto tempo non ho potuto vivere una vita normale, ho mancato matrimoni, funerali, amicizie, trovandomi spesso da sola in una stanza d’hotel a sentirmi triste ed isolata, lontana dagli affetti, dagli amici e dal mio cane.
Sono estremamente grata per la carriera che ho avuto ma non può durare all’infinito. Ho sempre fatto attenzione a cosa facessi e non a chi fossi veramente”. La scelta della maternità, la più bella, e non ci sono titoli e successi che tengano. Tuttavia, almeno per ora, pare che il destino abbia deciso diversamente.
Con un comunicato sul suo profilo Instagram, Danielle ha annunciato venerdì la decisione di prolungare di un anno le competizioni nel circuito:
“È stato un periodo molto stressante a causa degli orribili uragani che hanno colpito la Florida e, inoltre, ho dovuto affrontare ancora dei problemi a causa dell’endometriosi. E mentre ero davvero emozionata e felice di concludere la mia carriera tennistica e dedicarmi al nuovo capitolo della mia vita, le cose non sono andate secondo le previsioni. Recentemente ho consultato degli specialisti per capire meglio quale sarebbe stato il percorso migliore per realizzare il mio grande sogno, fondare una famiglia. Convivere con l’endometriosi e gestire la questione della fertilità consiste in una sfida enorme per molte donne e la sto attraversando con decisione. Ma ho grande fiducia nel team a cui mi sono affidata e ci vorrà un po’ più di tempo del previsto.
E quindi, la storia di DANIMAL non è giunta ancora alla fine! Sarò ancora nel tour nel 2025. Nella vita non ci sono garanzie, ma spero di portare avanti ciò che ho realizzato nel 2024 e di poter continuare a giocare fino a quando non ci sia maggiore certezza sul mio percorso verso la meternità. Per ora, l’unica garanzia è che ci saranno altre partite epiche!”
Il prossimo appuntamento in campo di “Danimal” dovrebbe essere in quel di Malaga, insieme alle compagne della squadra americana per la finale della Billie Jean King Cup.
Una campionessa tosta la Collins. Tostissima, perché ha accettato che il suo corpo e la sua mente continuassero a giocare una duplice partita, con le avversarie in campo e con una malattia tra le più complicate da gestire e superare. E, soprattutto, Danielle ha rivelato un carisma raro, per il coraggio nel parlare così apertamente del suo rapporto con la malattia; e per veicolare un messaggio di fiducia e ferrea volontà nel perseguire sempre la ricerca della felicità.