Campioni del mondo. Il sorriso è contagioso. E quello della stupenda Jasmine Paolini di questo indimenticabile 2024, con due finali Slam, il numero 4 del mondo, l’oro olimpico di doppio è diventato poster illuminando un’altra impresa: col 2-0 già dopo i singolari contro la Slovacchia, senza essere costretti a giocarsi il jolly “Sarita-Jas”, l’Italia conquista la quinta coppa per nazioni delle donne, oggi Billie Jean King Cup, ieri Federation Cup e poi Fed Cup nell’epopea del fantastico poker del quartetto Schiavone-Pennetta-Errani-
UNO-DUE
Con Berrettini e compagni tifare, scatenati, in panchina, l’esordiente Lucia Bronzetti porta l’1-0 cancellando la sconfitta-horror da 5-0 nel terzo set del torneo di Rabat di maggio contro la Stearns, che avrebbe schiantato chiunque. E, dopo la polacca Linette supera anche la potente Hruncakova, quand’è sotto 4-2 40-15 al secondo set, confezionando il 6-2 6-4. “Ho ripensato molto a quel match e mi ha influenzato quando arrivavo al terzo set e dovevo chiudere. Perciò sono anche più orgogliosa per come ho sostenuto la pressione in una finale che poteva mandare in campo più rilassata Jasmine per il suo singolare. Spero che mi dia fiducia anche per il futuro. Siamo campioni del modo, non potremmo essere più felici, è un sogno che si avvera per tutte noi. Subito dopo, c’è anche di più. La prodigiosa “Jas” – “Esempio e motivazione per tutte noi: se c’è riuscita lei possiamo provarci anche noi”, chiosa ancora la Bronzetti, emigrata ad Anzio dai fratelli Piccari – vola ancora una volta, ancora più in alto con quei suoi piedi alati, e quell’animo indomito. La 28enne toscana forgiata da Renzo Furlan va oltre la stanchezza psico-fisica di addirittura 113 partite stagionali, regalando una prestazione strabiliante, fotografata dal 6-2 6-1 contro la numero 1 avversaria, Sramkova, antica rivale, e resta senza parole anche lei: “Che annata incredibile, pazzesca, chiudere così col titolo della Coppa… Io cerco di godermi ogni momento, perché è importante capire dove si è. Mi sento fortunata di far parte di questa squadra e di aver vissuto una settimana bellissima con tutto il team, con cui dividere tutta questa felicità”.
LEGAMI
Nel 2013 la Garbin giocava e la Errani fece due punti su 3 nei singolari. Oggi, nella seconda, incredibile carriera, a 37 anni, Sarita, che 12 anni fa è stata finalista al Roland Garros, che è stata 5 del mondo in singolare, che ha vinto tutti gli Slam di doppio insieme a Roberta Vinci, salendo al numero 1 della specialità, racconta commossa: “Se posso aiutare anche un minimo lo faccio, è stata una settimana fantastica per noi, mi sono goduta ogni momento. Le altre volte ero nervosa, stavolta no. Grazie a Tathiana di avermi coinvolta ancora nel gruppo, ne sono molto orgogliosa. E’ stato un anno incredibile non poteva essere migliore, dopo il sogno olimpico, giocare per l’Italia è speciale”. L’ultimo sorriso, forse il più radioso è quello della capitana che ha messo insieme pezzo a pezzo il puzzle vincente, dopo aver dribblato il destino che voleva farle lo sgambetto: “Rimarrò per sempre orgogliosa di queste ragazze per come hanno combattuto ogni giorno. Abbiamo fatto un viaggio incredibile, so che cosa hanno passato per essere qui, la loro forza è continuare sempre a migliorare, come giocatori e come persone. L’unità e lo spirito di squadra sono la cosa più importante. Eppoi, come le ripeto sempre: “Giocate per voi, ma anche per il pubblico e i tifosi, metteteci il cuore”.
Nel segno del sorriso.
Vincenzo Martucci (Tratto dal messaggero del 21-11-2024. Foto tratta da supertennis.tv)