Dinara Safina ha segnato la storia del tennis mondiale alla fine degli Anni Duemila sfiorando più volte il successo nei tornei del Grande Slam, ma soprattutto insidiando Serena Williams al comando della classifica mondiale, conquistato nell’aprile 2009. Dopo aver detto addio al tennis giocato nel 2012, la 38enne russa è rimasta nel circuito sino a oggi dove segue i principali appuntamenti in qualità di giornalista per il portale “Bolshoi Sport”. L’abbiamo incontrata alle Nitto ATP Finals dove ci ha raccontato alcuni retroscena del circuito mondiale.
Da numero 1 al mondo a giornalista. Ci sono differenze nel seguire il tennis?
Questo è il mio primo torneo da giornalista e devo dire che è tutto diverso. Certo, è molto diverso rispetto a prima, anche se sono molto più rilassata. Puoi guardare il tennis mentre bevi un caffè e dici cose intelligenti sul modo in cui giocano le tenniste. Però in generale penso che se sono venuta alle ATP Finals, è perché amo particolarmente la generazione di Sinner e Alcaraz. Sono alcuni dei giocatori che mi piace realmente guardare e li ammiro moltissimo per quanto siano professionali. Sono molto gentili, è piacevole parlare con loro, tuttavia ciò che mi colpisce di più è che sono più aperti. Se penso a Roger o a Djokovic, loro erano sicuramente più riservati, però è una gioia esser qui con atleti come Sinner e Alcaraz.
Perché ha deciso di diventare giornalista?
In realtà è qualcosa che avrei sempre voluto provare, visto che l’ho sempre ritenuto interessante per me. In realtà, durante il Roland Garros, ho aperto un vlog in russo con Anna Kournikova. Lì discutevamo di tennis e da qui è nata la collaborazione con Bolshoi. Abbiamo anche un’altra giocatrice di tennis che lavora con noi, Anastasija Myskina, che a volte mi chiamava e mi diceva che avrei potuto esser utile in questo ruolo. Ho fatto alcune comparsate prima di diventare un esperto per il nostro canale.
Jannik Sinner potrebbe rimanere a lungo numero uno del tennis mondiale?
La vera domanda è chi potrebbe battere Sinner e Alcaraz in futuro? Abbiamo Zverev, ma è più vecchio, motivo per cui credo che Jannik e Carlos possano darsi battaglia a lungo e dare vita così a match particolarmente interessanti. E penso che abbiano tutto il potenziale per farlo. Nel tennis c’è sempre un’incognita riguardante la tenuta fisica e mentale, però Jannik ha dimostrato di aver un team incredibile che si prende cura di lui. Se tutto andrà come sta andando, ha tutte le possibilità di battere anche il record di Djokovic. Non è facile, ma è vicino a questo traguardo.
In campo femminile Aryna Sabalenka è tornata numero 1 al mondo. Si potrà confermare nel 2025?
Amo come gioca Aryna così come la sua personalità. È molto interessante vederla e spero che ciò la porti a imporsi a imporsi nel 2025 nei Grandi Slam. Se continuerà a giocare così, rimarrà la numero uno. Coco (Gauff, NdR) le sta dando qualche volta filo da torcere, ma non possiamo dimenticare Iga Swiatek. Se prendiamo tutt’e tre, penso che la più forte sia Aryna.
Cos’è successo a Iga in quest’ultima parte di stagione?
Per saperlo, dovremmo esser all’interno del team. Lei stessa ha cambiato allenatore per cui non so cosa stia accadendo. Forse pensava di trovare una nuova visione, nuova ispirazione, nuovi stimoli, ma queste sono tutte ipotesi.
In futuro potrebbe diventare allenatrice?
Fare l’allenatrice a tempo pieno non è una cosa facile, richiede molta attenzione, viaggiare spesso e tutto ciò è difficile da conciliare con la famiglia. Magari sarebbe meglio svolgere il ruolo di consulente o di esperta, ma se qualcuno mi chiedesse di portare una visione nuova ad alcuni giocatori, sarò più che felice di provare.