Un tuffo in piscina dopo tanto, troppo, tempo è come prendere una boccata d’aria fresca dopo essere rimasta tantissimo al chiuso. Per chi ne ha fatto il proprio elemento, l’acqua rappresenta una libertà e un modo di essere che non tutti possono capire a pieno.
Pensate a un campione mondiale, che ha vinto svariate competizioni nazionali e mondiali, che ha strappato record nelle gare di velocità, probabilmente, a detta di una ex nuotatrice agonistica, ancora più difficili rispetto a quelle delle durata, che non può “sguazzare” in piscina per ben 406 giorni.
Per quanto riguarda la campionessa giapponese Rikako Ikee, la colpa di questo supplizio colpa non possiamo affibbiarla soltanto al Covid-19: quella che sarebbe stata il simbolo dell’Olimpiade di Tokio 2020, è stata costretta in “stand by” da una malattia terribile, la leucemia.
Nel febbraio dello scorso anno, durante un ritiro in Australia, la farlallista giapponese, che compirà 2o anni a luglio, dopo un malore è stata costretta a tornare in Asia perché le avevano riscontrato la malattia, impedendole così di partecipare ai mondiali di Gwanju la scorsa estate.
“Non riesco ancora a crederci e sono sconvolta”, dichiarò alla stampa.
La giovane, detentrice di svariati record nazionali, ha anche il miglior tempo mondiale nei 50 m stile libero, 50 m farfalla e 200 m misti in vasca lunga e nei 50 m e 100 m farfalla e 100 m misti in vasca corta tutti a livello juniores.
Un vero e proprio talento, che ha passato l’adolescenza a prepararsi per diventare una vera e propria stella del nuoto. Basti pensare che a soli 14 anni vinse i suoi primi titoli a livello mondiale: oro nei 50 e 100 farfalla, argento nei 50 stile libero e un bronzo nella staffetta 4×100 misti. Un dono divino il suo, datogli dal dio dell’acqua Nettuno, potremmo immaginare, una forza quella di Ikee che potrebbe tenere testa alla nostra connazionale e simbolo del nuoto italiano Federica Pellegrini. Ricordiamo che la nostra Fede conquistò la prima medaglia importante all’Olimpiade di Atene nel 2004 nei 200 stile libero, la specialità di cui ora è la regina indiscussa.
Tornando alla giapponesina, si sta facendo strada non solo come nome temibile nelle competizioni notatorie ma anche nell’ambito della sua battaglia contro la malattia, combattendo la gara per la vita con ottimismo e tenacia. Fedele ala promessa del febbraio dell’anno scorso, quando scoprì di avere la leucemia: “Mi dedicherò alle cure e mi sforzerò di mostrare una Rikako Ikee ancora più forte”.
A darle conforto, oltre alla famiglia, la squadra e i fan, per il suo amato e tanto atteso rientro in acqua, si è schierato apertamente anche il presidente del Comitato Olimpico Mondiale (CIO) Thomas Bach, che ha inviato alla nuotatrice un messaggio di auguri per il rientro alle gare:” Continua a sognare il sogno. L’intera comunità olimpica è con te”.
Lei, Ikee, nuovo simbolo della resilienza, ha espresso la sua gioia: “Il permesso del dottore all’ospedale è finalmente arrivato e sono riuscita a entrare in piscina. Sono così felice da non poterlo esprimere a parole, mi sento bene e sono felice”.
Nonostante lo stop per la grave crisi sanitaria che stiamo vivendo in tutto il mondo da ormai oltre sei mesi, nonostante tutti gli eventi sportivi siano stati posticipati e/o annullati, comprese la tanto attesa Olimpiade di Tokio dove la giovane giapponese fosse stata scelta come volto dei Giochi, l’esperienza della formidabile nuotatrice rinnova la speranza che si possa imboccare una strada “giusta” e che non si debba mai abbandonarla. Come ci sta insegnando una piccola ma grande forza della natura come Ikee Rikako.
Foto da Swim4lifemagazine