La nazionale femminile è fra le prime otto agli Europei e oggi alle 12.30 a Praga contro il Belgio cerca non solo la semifinale nella rassegna continentale ma la qualificazione ai Mondiali 2018 che premia le prime 5 (o le prime 6 se tra queste ci fosse anche la Spagna, paese ospitante).
Raffaella Masciardi qual è la sensazione dominante in queste ore fra voi azzurre? “E’ un mix di eccitazione, soddisfazione, orgoglio, voglia. Ci siamo meritati tutto quello che abbiamo fatto fin qui ma ancora abbiamo il nostro obiettivo importante davanti da raggiungere”.
Quali sono i segreti di questa nazionale?
“Cuore e determinazione, non molliamo mai, siamo sempre tutte pronte a dare il massimo per poter uscire dal campo senza avere rimpianti, eppoi non avevo mai visto un gruppo così unito, che si è saldato ancor di più in questo torneo”.
Un capitano come lei è fondamentale per questo.
“Cerco di dare consigli, di dare un contributo perché questa squadra dimostri la sua anima importante, saldando il gruppo delle veterane con quello delle più giovani”.
Questa squadra ha un gran bel tiro da fuori.
“Quello ce l’abbiamo sempre avuto, ma tutto nasce dalla difesa per poterci garantire giochi semplici e veloci in attacco, trasmettendo energia a tutto il gioco per aprire il contropiede. Anche perché sotto canestro abbiamo un po’ meno peso di altri”.
Ovviamente, ora come ora, l’allenatore nuovo, Andrea Capobianco, è il miglior allenatore possibile.
“Io ho avuto la certezza che fosse la persona giusta fin dal primo giorno, proprio come persona prima ancora che come allenatore, non si fa mettere i piedi in testa da nessuno, conosce la pallacanestro a 360 gradi e ci mette nelle condizioni migliori per esprimerci”.
Qual è stata la partita chiave?
“Sicuramente contro l’Ungheria perché abbiamo reagito a quanto era successo contro la Turchia, incluse certe decisioni arbitrali, e l’infortunio a Chicca (Macchi) che si è rotta la mandibola”.
Cecilia Zandalasini è la grande rivelazione di quest’Europeo.
“Per gli altri, da fuori, sicuramente colpisce moltissimo una ragazza di 21 anni che al primo Europeo seniores è così protagonista, ma io che la vedo in squadra, in Eurolega, e la conosco bene, so che vale tanto e che aveva già l’esperienza per questi livelli”.
E ora il Belgio…
“E’ una squadra che va sulle ali dell’entusiasmo, cerca di prendere un vantaggio psicologico nel prime battute, che sfrutta il contropiede. Ci abbiamo giocato nel torneo di preparazione agli Europei, ma non aveva la squadra titolare. Di sicuro, avendo battuto la Russia ed essendo finita al primo posto nel suo girone, merita tutto il rispetto e l’attenzione. Ma noi non simona ancora paghe”.
Vincenzo Martucci