Seguire una sfida allo Stadio “Delle Alpi” significa fare un patto con sé stessi e accettare di affrontare a viso aperto il Burian, il vento che spira dal Nord Europa. Che sia inverno o estate, è impossibile scampare al freddo sugli spalti dell’impianto torinese, tuttavia la sera del 15 marzo 1994 il clima appare più gelido del solito.
La Juventus è pronta ad affrontare il ritorno dei quarti di finale di Coppa Uefa contro il sorprendente Cagliari, ritornato in Europa vent’anni dopo l’eliminazione con l’Olympiacos, tuttavia ha vissuto un percorso zoppicante che lo ha condotto sino al successo casalingo con i bianconeri.
Il ritorno a Torino sembra essere tutto a favore della squadra di Giovanni Trapattoni, a caccia di una rinascita dopo il cambio in società che ha visto l’ingresso di Roberto Bettega insieme al ritorno di Umberto Agnelli, chiamato a sostituire l’ “Avvocato” Gianni. L’undici piemontese presenta un attacco da capogiro capitanato da Roberto Baggio accompagnato da Gianluca Vialli, Fabrizio Ravanelli e Alessandro Del Piero, mentre a centrocampo sono presenti giovani fuoriclasse come Angelo Di Livio, Antonio Conte e Dino Baggio oltre al tedesco Andreas Möller.
Dall’altra parte c’è un undici alla caccia della salvezza dopo una stagione proverbiale l’anno precedente sotto la guida di Carlo Mazzone, trasferitosi all’amata Roma. Le incomprensioni fra Luigi Radice e il presidente Massimo Cellino portano al cambio di allenatore già alla seconda giornata con Bruno Giorgi in grado di prendersi il fardello sulle spalle e rispettare nel migliore dei modi le premesse.
L’undici sardo fatica in campionato, ma in Europa fa vedere la gagliardia che contraddistingue un popolo intero rappresentato dal difensore Vittorio Pusceddu, dal centrocampo composto da Francesco Moriero, José Oscar Herrera, Massimiliano Allegri e dalla regia del capitano Gianfranco Matteoli così come da un attacco prolifico guidato da Luis Oliveira e Dely Valdés.
Questo atteggiamento si vede all’andata al Sant’Elia con i padroni di casa che ingabbiano la Juventus, soprattutto complice il mordente di Marco Sanna, da tutti conosciuto come “Cinghialetto” che si prende in carico di tenere a bada Baggio e difatti costringe il Pallone d’Oro a una serie di errori lontani dal suo spessore. I bianconeri lasciano quindi l’isola sconfitti per 1-0 grazie a una triangolazione fra Herrera e Dely Valdes che manda in crisi la difesa piemontese.
Al ritorno tutti si aspettano che la Juve si risvegli dal torpore, faccia brillare le proprie stelle e soprattutto alzi la temperatura del Delle Alpi, gelido anche in pieno marzo. A rendere ancor più rigido il clima ci pensano le polemiche legate all’arbitraggio da una parte come dall’altra tanto da spingere i due allenatori a un botta e risposta al vetriolo.
Gli uomini di Giovanni Trapattoni partono forte e al ventitreesimo passano in vantaggio con Dino Baggio, bravo a sfruttare un cross di Angelo Di Livio e un velo del collega Roberto. Il Cagliari non si arrende e alla mezz’ora si propone in avanti con Matteoli, atterrato al limite dell’area da Antonio Conte. E’ punizione: Aldo Firicano svetta più in alto di tutti e riporta il risultato sul pari. La situazione si compromette ulteriormente due minuti dopo: Jürgen Kohler viene espulso e la Juventus rimane in dieci.
I dubbi sull’arbitraggio si rivelano però veritieri al minuto quarantasette: Valerio Fiori anticipa Fabrizio Ravanelli in uscita e lo getta a terra in piena area. Per l’arbitro polacco Ryszard Wojcik è calcio di rigore nonostante lo sconcerto dei tifosi cagliaritani e dei cronisti che notano come non vi sia alcun falllo. Baggio va quindi sul dischetto per calciare il rigore del nuovo vantaggio bianconero, spiazza Fiori, tuttavia la palla si stampa sul palo.
Per l’undici di Trapattoni è la fine con Oliveira che, sfruttando alla perfezione un’imbucata di Moriero da centrocampo, supera il proprio marcatore e realizza al sessantunesimo il definitivo 2-1 che porta Cagliari e l’intera Sardegna in semifinale di Coppa Uefa. Il gelo scende impetuoso sul Delle Alpi, mentre la brezza primaverile conduce la squadra di Bruno Giorgi verso un nuovo derby italiano.