L’Inghilterra vince la sua prima Coppa del Mondo di rugby battendo, nella finale giocata allo Stadio Olimpico di Sydney, i padroni di casa dell’Australia 20-17 dopo i tempi supplementari. A decidere l’incontro, il drop di Wilkinson al centesimo e ultimo minuto di un match tra i più combattuti e intensi della storia del rugby.
L’Inghilterra arriva ai Mondiali del 2003 concludendo un progetto a lunghissimo termine voluto direttamente dal Ct Clive Woodward. È un progetto costruito con uno staff mostruoso, di tecnici e di specialisti di ogni tipo. L’Inghilterra sbarca in Australia per vincere finalmente la Coppa del Mondo, persa nello scontro casalingo di Twickenam del 1991 proprio contro gli australiani per 12-6). Sono campioni in carica nel 6 Nazioni, eppure i favori del pronostico sono per Nuova Zelanda, Sud Africa e Australia, favorita dal fattore campo.
È una marcia trionfale: nel girone di prima fase l’Inghilterra batte Georgia (84-6), Sud Africa (25-6), Samoa (35-22), e Uruguay (111-13); poi nei quarti Galles (28-17), in semifinale la Francia (24-7) e in finale i padroni di casa dell’Australia.
L’eroe è Jonny Wilkinson, un mediano d’apertura che con un drop a 3′ dalla fine del secondo tempo supplementare decide la finale di Sydney.
Ma dopo il Mondiale del 2003 la carriera di Wilkinson subisce una serie interminabile d’infortuni che lo colpiscono alle ginocchia, ai legamenti, a un braccio, alle spalle e perfino a un rene. Rimane fuori dal giro per quasi 3 anni, fino al 6 Nazioni del 2007. Nella sua gara di rientro, contro la Scozia, mette a segno 27 punti. Nel 2007 torna a giocare i Mondiali portando l’Inghilterra alla finale persa contro il Sud Africa.
L’ultima apparizione internazionale ai Mondiali del 2011 quando ad Auckland disputa, contro la Francia, la 97esima e ultima gara internazionale di una carriera strepitosa.